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Il Ruvido ...Roberto Corradi : Il mio ultimo progetto? Una nemesi del mondo di Maria De Filippi...(Ma posso sempre peggiorare!!!)

Sordi e Corrado: una folgorazione ancora oggi!!

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La cinesica...il modo in cui si altera il volto delle persone. Tutti, attraverso la mimica facciale, tradiamo le nostre emozioni ...e credetemi  satira, risate e...buon umore, ecco cosa riesce a trasmettere, senza fatica, l'ospite di oggi : Roberto Corradi, meglio conosciuto come "Il Ruvido"!

Ridere o resistere? Ho parlato con lui, prima di intervistarlo e posso svelarvi una certezza: vi trascinerà nel suo "mondo" fatto di risate a bocca aperta!!

"Roberto Corradi, romano, momentaneamente trentottenne, deve i suoi inizi a Corrado Mantoni e i suoi prosiegui ad Alberto Sordi. Nel tempo ha diretto settimanali satirici, scritto libri, scritto spettacoli, scritto testi per comici, fatto l’attore alla radio e l’autore in tv. Gli piacciono il giallo, il numero otto e il giovedì e non coglie appieno l’utilità del calcio e dei pesci, pur apprezzando un avverbio come “appieno”. E’ un patito di automobilismo nel senso che tende a farsi i mobili da sé e risponde ai call center che vogliono abbonarlo ai loro servizi dicendo che purtroppo lui non ha il telefono. Una volta Enrico Ghezzi gli ha mandato un sms con su scritto: “Mi ami?”. Fortunatamente era un errore ma da allora è alla ricerca di un aneddoto peggiore. A scuola andava benissimo, giusto per far capire che non è un cretino. Odia le persone che lasciano le cose incomplete perché…"

L'Intervista a Roberto!

1) Quando hai cominciato a seguire la tua attività artistica?

R: In realtà, da quando mi ricordo… forse verso i 5 anni. Fu una folgorazione: vidi Sordi e Corrado in tv che facevano ridere i miei e pensai che un giorno avrei voluto essere loro. Sono passati più di trent’anni e non ho cambiato idea.

2) Cosa ti spinge a continuare questa passione?

R: Sostanzialmente l’impossibilità di fare altro. Sono monogamo praticante e quella con il mio lavoro è la storia d’amore più duratura che ho avuto. Questo non vuol dire essere corrisposti…ma alla fine cambia poco.

3) Il tuo primo giocattolo da bambino, qual è stato e quale pensiero ti viene in mente ricordandolo?

R: Credo fosse un modellino di Fiat 500 in plastica, grande, rossa, bella. Me lo portavo sempre dietro e una volta lo dimenticai in un ristorante. Il riscatto c’è stato al momento della patente. La mia prima macchina è stata la Fiat 500 classica, di mia madre. Ero cresciuto io e era cresciuta lei, la 500. Alla fine il rapporto in scala era mantenuto.

4) La prima parola che dici "a voce alta" appena sveglio.

R: “Madonna, le 5!” Perché ogni volta guardo l’orologio, vedo che è un’ora infame e sono già sveglio ma, come si può desumere, ancora non mi faccio una ragione della cosa.

5) Ringrazieresti qualcuno per il successo ottenuto?

R: Successo…oddio… L’unico successo che mi riconosco finora è aver fatto solo quello che mi piaceva e per questo ringrazio chi me lo ha permesso. Ma sono tanti, ho cominciato in un’Italia con le lire. Gli ultimi sono Marco e Antonello e tutta la famiglia del Ruggito…difficile trovare umanità migliori.

6) Cosa non rifaresti "mai" se potessi tornare indietro?

R: Mmh… forse non crederei che tutti possono essere migliori di quello che sembrano. Alcuni sono proprio come sembrano, se non peggio e non sono operabili. Evitabili, però, sì. Ma tanto mi sa che alla prima occasione, ci ricasco. L’obiettività ti priva di un sacco di aneddoti. E che Dio mi perdoni.

7) Mamma e papà, quanto hanno influito sulle tue scelte da adulto?

R: Completamente perché mi hanno sempre lasciato libero di fare quello che volevo. Hanno inciso, sostanzialmente, non inquinando le mie imbecillità con loro saggezze. Mi hanno dato l’opportunità di migliorare: è più che un regalo.

8) La tua città d'origine qual è e cosa ricordi di lei?

R: Sono romano ma esistono due “Roma” per me. La prima, quella del debutto umano e la seconda, quella attuale, dove sono tornato vent’anni fa dopo anni vissuti in altri posti. Roma è casa mia e come a casa mia…so in che cassetto cercare le pile, la biancheria, dove tengo la carta regalo ecc. I ricordi di Roma sono i miei e non li discuto. Quando vivevo a Via Urbana, a un primo piano, avevo un fabbro sotto casa che cominciava a martellare alle 7 e mezzo. E che fai, polemizzi con Roma? Quel tipo di fabbro c’è anche nei presepi. E io con i presepi non ci litigo. Faccio bene a fa’così?

9) Un pensiero a...

R: Un pensiero ai cretini: pentitevi! Avete scelto Barabba, avette eletto mafiosi, dite “pultroppo”, siete antipatici e ve comprate ‘ste macchine enormi e quadrate come se sapeste di un cataclisma imminente di cui gli altri sono all’oscuro. Non vedete che state esagerando? E ‘nnamo!

10) Ultimo progetto?

R: C’è una cosa online a cui siamo al lavoro in maniera febbrile. E quando dico febbrile alludo a pranzi con finalità organizzative che si succedono vorticosamente. Il bucatino aiuta la creazione. A Primavera dovremmo dare alla luce questa cosa che, ricorrendo a un’immagine inutile, definirei la nemesi del mondo di Maria De Filippi. Ma tutto quello che mi piace, in fondo, è la nemesi di Maria De Filippi. Potevo articolarla meglio questa risposta, scusa.

11) Il tuo Ruggito ...più frequente?

R: “Mo’faccio da me!”. A volte ti imbatti in portatori sani di inconcludenza da soffrire per loro. Ma soprattutto per te stesso, perché loro vivono così. Se li osservi, noti che durante la giornata prendono polvere. Un po’ come quelli che su strade deserte vanno a 30 km all’ora. Cioè, dilazionare il proprio Tfr umano ha un fascino che non ho mai saputo apprezzare.

Il Ruggito del Coniglio dal lunedì al venerdì dalle 7:50 alle 10 ROOOOOOOOOOOOOARRRR!

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