Da Sestodemocratica riceviamo e pubblichiamo:
"La nostra città, medaglia d’oro della Resistenza, protagonista della vita del Paese attraverso quello che è stato il suo simbolo per un secolo, il lavoro, attraverso le battaglie operaie per l’emancipazione sociale, con la costruzione di una comunità accogliente e viva che nel corso dei decenni ha fatto della solidarietà e della cooperazione assieme alla dignità e all’orgoglio del lavoro i suoi simboli non può oggi essere assente dalla nuova battaglia che si deve combattere: la battaglia per la difesa della nostra Costituzione nata anche grazie al duro impegno e al sacrificio di tanti sestesi, per la difesa della democrazia e della sua rappresentanza.
Oggi non possiamo rimanere spettatori di fronte ad una complessa e articolata riforma istituzionale che con le modifiche costituzionali apportate dalla legge Renzi-Boschi intrecciate con la nuova legge elettorale produce un meccanismo di accentramento delle decisioni impoverendo la partecipazione e la rappresentanza delle cittadine e dei cittadini, degli enti locali e dei corpi intermedi della società.
E’ assolutamente doveroso opporsi ad un disegno che modifica profondamente le basi sulle quali si è sviluppata la nostra Repubblica creando meccanismi pericolosi che possono rappresentare un vero e proprio salto nel buio.
Chiamiamo quindi le cittadine e i cittadini, le singole personalità, le associazioni democratiche, le forze politiche progressiste, la parte viva del nostro territorio ad unirsi e organizzarsi nel Coordinamento per la Democrazia Costituzionale cittadino per sviluppare e diffondere i temi e le argomentazioni che ci portano ad esprimere un NO deciso alla riforma costituzionale che permetterebbe ad una ristretta cerchia di avere potere decisionale su temi importantissimi e vitali quali la guerra o la pace, l’elezione del Presidente della Repubblica e dei Giudici Costituzionali e un altrettanto deciso SI’ all’abrogazione del cosiddetto Italicum, la legge elettorale attraverso la quale si formerebbe un Parlamento di nominati.
Già nel 2006 le migliori forze del Paese riuscirono ad ottenere un secco NO ad una riforma che nelle linee di fondo andava nella stessa direzione di quella che verrà rimessa al giudizio dell’elettorato ed è tempo che queste forze oggi rinnovino lo stesso impegno per ottenere lo stesso risultato".