Figlio del Notaio Niccolò Pierozzi nasce a Firenze nel 1389 e fin da bambino dimostrò un indole innata per la meditazione, lo studio e la preghiera. Doti che una volta cresciuto gli valsero l'appellativo di “ Campione di serietà”.
Grazie alle sue doti intellettuale, si narra che sapesse a memoria il Decreto Graziano, seppur con qualche difficoltà dovuta alla sua figura esile e minuta, convinse i frati domenicani ad accoglierlo tra di loro e a Cortona nel 1414 ricevette il sacerdozio, ricevendo da subito incarichi di alta responsabilità; Fu infatti Vicario degli osservanti in Italia e priore dei conventi Domenicani a Napoli e in seguito a Gaeta e Roma in Santa Maria sopra Minerva.
Tornato nella natia Firenze divenne priore del convento di San Maco dove il Beato Angelico stava affrescando le celle con il ciclo sulla vita di Gesù.
Durante questa carica, nel 1446 venne chiamato a ricoprire il seggio del capologuo toscano al posto di Bartolomeo Zabarella su richiesta della Signoria e del Capitolo di Santa Maria del Fiore.
Provò a fuggire, ma raggiunto e bloccato a Fiesole, pur con riluttanza accettò il ruolo,che gli fu conferito da Papa Eugenio IV esule a Firenze, svolgendolo con carità, magnanimità e profonda dottrina.
Diede un nuovo volto alla sua arcidiocesi a mezzo della riorganizzazione delle parrocchie e il ripristino degli ideali evangelici nel clero e si prodigò per l'istruzione ai fedeli.
Con zelo e energie fisiche e mentali fuori dal comune, compiva regolarmente le visite pastorali nelle chiese fiorentine predicando al fedeli e scrivendo sia in latino che in volgare opere teologiche e morali; Inoltre portò a termine anche i numerosi incarichi che sia il papa che la Repubblica fiorentina gli ordinarono.
Morì presso Montughi il 2 maggio dell'anno 1459 nel Palazzo dei Vescovi fiorentini .
Venne proclamato santo il 31 maggio 1523 da papa Adriano VI e la sua bolla fu pubblicata dal successore papa Clemente VII il 23 novembre dello stesso anno.
Il suo culto si festeggia il 2 maggio.