BEATA ANTONIA MESINA
Santo del 17 Maggio 2016
Nata ad Orgosolo paese in provincia di Nuoro il 21 giugno 1919, era la seconda di dici figli della Guardia Campestre Agostino Mesina e della moglie Grazia Rubanu. Fu battezzata nella parrocchia di San Pietro e ricevette i sacramenti della cresima dall'allora Vescovo di Nuoro Luca Canepa.
A dici anni entrò a far parte della Gioventù Femminile di Azione Cattolica come beniamina e nel 1934 divenne socia effettiva.
La mattina del 17 maggio 1935 dopo aver assistito alla messa, andò nelle campagne intorno alla sua abitazione in cerca di legna e lungo la strada incontra Annedda Castangia vicina di casa, la quale diventò in seguito il testimone principale del suo processo penale e di beatificazione. Mentre le due donne sono intente a raccogliere la legna ed a legarla in fasci, Antonia viene aggredita da un giovane compaesano tale Ignazio Catgiu che don la forza la trascina tra i cespugli con l'intento di violentarla. Non riuscendo a compiere il suo crimine il Catgiu ne compie uno ancora più efferrato e massacra la ragazza, come da referto dell'autopsia che verrà eseguita sul corpo, con ben 74 colpi di pietra.
Al momento della sua morte la Beata, non aveva ancora compiuto sedici anni, i suoi funerali si tennero con la partecipazione ed il cordoglio di tutta Orgosolo il giorno 19 maggio a due giorni dalla sua morte.
Ignazio Catgiu venne arrestato, processato e condannato a morte. La sua esecuzione per fucilazione fu eseguita il 5 agosto 1937 a Pratosardo nel Nuorese.
Il giorno 22 settembre del 1978 fu dato da Papa Giovanni Paolo I l'avvio al suo processo di Beatificazione. E insieme a Pierina Morosini, Marcel Callo, Antonia fu beatificata da Giovanni Paolo II il giorno 4 ottobre del 1987.
Le sue spogli mortali sono conservate e esposte alla venerazione dei fedeli nella cripta parrocchiale di Orgosolo sita nel centro del paese e poco lontano dalla sua casa natia.