Da Roberto Di Stefano (Forza Italia) riceviamo e pubblichiamo:
"Lunedì prossimo, in consiglio comunale, si voterà la proroga di un anno del progetto “Vado a Sesto” nato per sostenere le imprese che investono nel territorio e che prevede l'azzeramento delle tasse locali per due anni alle imprese, con minimo tre dipendenti, che portino la propria attività e la mantengano in Città per almeno cinque anni.
A Sesto non ha funzionato: un commercialista, un pubblico esercizio, un autoconcessionario, un'azienda alimentare (non meglio identificata). Quattro “imprese” con 25 lavoratori dal 2015 ad oggi.
Ci hanno consegnato e illustrato dati – prosegue Di Stefano – che non riguardano il progetto in sé. Pare che dal 2015 ad oggi le imprese a Sesto siano aumentate di 82 unità (dati della Camera di Commercio) ma non sappiamo di che tipologia: un’azienda produttiva o un baracchino del kebab hanno la stessa valenza per l’amministrazione.
Inoltre, di queste 82 imprese solo quattro hanno richiesto di aderire al progetto Vado a Sesto, il che significa che le restanti hanno meno di 3 dipendenti, oppure rientrano nelle categorie escluse, praticamente la maggior parte. Questa è la dimostrazione che aver inserito troppi requisiti per usufruire dell’incentivo era finalizzato più a guadagnare titoli sui giornali che ad attrarre realmente imprese sul territorio. Un flop pazzesco.
Ed infatti, continua Di Stefano, abbiamo perso attività importanti come Campari, Pompe Gabbioneta e Alstom: abbiamo guadagnato in produttività? No, perché dal 2015 ad oggi solo 773 giovani hanno trovato lavoro a Sesto. Ma quanti licenziati ‘adulti’ abbiamo avuto?
Abbiamo perso in servizi, come Inps e Agenzia delle Entrate. Siamo maglia nera della Provincia di Milano sulla fiscalità cosi come emerge dalla denuncia di Assolombarda nel rapporto sulla fiscalità alle imprese.
A questo punto- continua Di Stefano - vorremmo sapere di cosa stiamo parlando realmente. Parliamo di 3 negozi e un commercialista. In una Città contigua a Milano, con autostrada, metropolitana, aeroporto, stazione ferroviaria e soprattutto con l’arrivo della Città della Salute.
Non si è stati capaci di valorizzare l’opportunità fornita dal territorio e dalla Regione che finanzia il progetto grazie alla bando Imprese Lombardia, anzi, ci siamo fatti sfuggire le ultime aziende che ancora producevano, si sono aumentate tasse e si sono tolti servizi.
Certamente voteremo a favore – conclude Di Stefano – ma serve abbattere i paletti inseriti dall’amministrazione e che hanno allontanato le aziende. Bisogna ridurre la fiscalità alle imprese e incentivare l’arrivo di nuove realtà sul territorio, ma come al solito, l’amministrazione Chittò sa solo fare proclami ma non porta risultati".
Roberto Di Stefano
vicepresidente vicario del Consiglio Comunale Sesto San Giovanni
consigliere Forza Italia