Dal Comitato Elettorale Monica Chittò Sindaco riceviamo e pubblichiamo:
Sesto San Giovanni, la città che abitiamo e amiamo, ha una storia significativa di partecipazione convinta e militante. Non andare a votare sarebbe tradirla, anche se oggi sembrano più forti le spinte culturali segnate dalla delusione rancorosa che porta a lasciare che le cose accadano. Come cittadini attivi in vari ambiti della vita ecclesiale e civile di Sesto, sentiamo oggi la responsabilità’ di esprimerci nell'imminenza del ballottaggio del prossimo 25 Giugno.
Diffidiamo della politica gridata che ha solo certezze, come troppo e’ emerso da alcuni candidati in questa campagna elettorale; un politico serio propone un programma ma e’ anche capace di esprimere dubbi, di cercare un confronto e deve lasciar trasparire la complessità’ della funzione amministrativa e delle nuove sfide sociali. In quest’ottica, siamo convinti che sia da riconoscere il lavoro intenso svolto fino ad ora dall'amministrazione, ma che vada rimarcato e favorito senza remore tutto ciò che manca e che va fatto meglio. E questo va costantemente costruito nell'ascolto serio dei cittadini di tutti i quartieri e nella negoziazione schietta, anche dura se serve.
Siamo convinti che la nostra città abbia bisogno della continuità di un progetto politico di ampio respiro, che confermi nella concretezza alcune scelte e che ne promuova coraggiosamente di nuove. Il rilancio ormai definito delle ex aree Falck e la costruzione della città’ metropolitana chiedono un di più di sapienza ed esperienza amministrativa e politica perché Sesto San Giovanni cresca mantenendo il volto di una autentica comunità. In particolare, Sesto San Giovanni ha sempre saputo dare grandi prove di accoglienza in tempi relativamente rapidi e con creativa apertura alla novità. Non è questo il momento di chiudersi, ma anzi è il tempo di partecipare con propositività ad un processo di trasformazione multiculturale che, intendiamoci, non va accettato o bloccato, ma procede inesorabile su scala mondiale, indipendentemente dal nostro volere. I comuni possono decidere se viverlo come risorsa o subirlo semplicemente come un disagio. Abbiamo l’ambizione di collocarci tra gli enti locali che rispondono con equilibrio e innovazione alla sfida delle migrazioni, non tra coloro che alzano muri e diffondono dati superficiali e sbagliati sulla questione. Possiamo contribuire ad un modello di integrazione nel quale culture e religioni diverse si parlano e si riconoscono, hanno spazi propri e spazi condivisi, rispettano e sono rispettate, partecipando tutte alla costruzione di una linea comune di convivenza ed elaborazione di problemi e opportunità. Un’accoglienza intelligente e critica pondera le scelte e cura il linguaggio. Non ci riconosciamo nell'aggressività di una campagna elettorale che punta alla denigrazione dell’altro: candidato di opposto schieramento o straniero che sia.
Inoltre, crediamo che la comunità’ cittadina possa attuarsi solo attraverso una valorizzazione agita e non proclamata dei corpi intermedi, vecchi e nuovi, di cui è ricca la società sestese: comunità, soggetti collettivi, associazioni che esprimono partecipazione, cura formativa, cittadinanza, difesa dei diritti. Sono interlocutori validi e irrinunciabili della costruzione di politiche sociali efficaci. Chiediamo infine a chi si assumerà il governo di Sesto San Giovanni di non trascurare un serio investimento educativo, rispettoso di tutte le diversità in gioco, davvero attento ai piccoli, ai poveri, ai fragili, alla quotidianità delle famiglie e delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Sia forte e ascoltata anche la voce dei cittadini che abitano i luoghi più periferici e apparentemente più difficili della città, dove si elaborano le strategie efficaci per risolvere i problemi della città intera e non tanto delle periferie, dove le risorse sono numerose e spesso poco valorizzate. Va superato l’automatismo che associa la periferia a problema e degrado e mai a opportunità e sviluppo.
Per tutte le considerazioni espresse riteniamo che la candidatura di Monica Chittò sia la più in linea con ciò di cui Sesto San Giovanni ha bisogno oggi. Siamo determinati perché la nostra città continui ad essere degna della sua storia e promessa di grande futuro.
Giovanni Bianchi
Felice Cagliani
Eugenio Redaelli
Aldo Silvani e Rosa Mastrogiacomo
Stefano Rivolta
Massimo Fere’
Patrizia Minella
Cesare Tremolada
Gemma di Marino
Massimo Romagnoli
Luisella Maggi
Laura Amadini
Laura Arduini
Dora Serpa
Raffaella Ferrari
Luigi Trezzi
Giorgio Bersani
Tino Perego