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Pregiudizi ed ipocrisie che ancora oggi condizionano la visione del gioco

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Non è vero l'antico adagio: “bene o male, basta che se ne parli” perché per il mondo del gioco d'azzardo e per la lista casino online non è proprio così. Del gioco se ne parla tanto, tantissimo ed a volte a sproposito: se ne parla bene per le sue iniziative che accompagnano interventi sul “sociale” e se ne parla male quando il “sociale ed il territorio” vengono toccati da episodi criminali legati all'abuso dello stesso gioco. Ma parlarne con così tanta intensità non è servito a far accettare bene questo settore, a farlo comprendere ed a far entrare dentro le “esigenze” che le imprese di gioco devono affrontare e devono risolvere.

Ne fa le spese per prima la Regione Liguria che nel Consiglio Regionale dedicato al gioco pubblico ha disposto la proroga delle autorizzazioni di gioco sul territorio che la Legge Regionale aveva dichiarato scadute. Il tutto è stato “combinato” con un provvedimento di urgenza, improvvisato e che ha lasciato tante persone di “stucco” ed emesso al fine di scongiurare una esplosione di un fenomeno che avebbe causato danni enormi al territorio ed all'industria locale, con conseguenze gravissime a livello economico ed occupazionale e, quindi, anche sociale.

Questo provvedimento è stato contestato aspramente anche dalle “regioni consorelle” che non vogliono fare un passo indietro: e come non dire che tutto questo è ammantato da ipocrisia e pregiudizi che continuano ad indicare la strada ai benpensanti ed ai perbenisti? Eppure, da parecchie indagini o studi sul settore si evince che la percezione del gioco pubblico è “positiva” per la normale cittadinanza -ma non certo per la politica che ancora va a cavalcare il discorso del gioco=male- e che invece ritiene sia indispensabile contrastare maggiormente l'illegalità piuttosto che arginare l'offerta lecita.

Ma questo, probabilmente, è un altro discorso che non fa “comodo” a coloro che stanno speculando sul mondo del gioco d'azzardo e che sono sempre “impossessati” da ipocrisia e pregiudizi che continuano a sortire negatività intorno a questo mondo così bistrattato. Insomma, il parere generale sul gioco sembra non essere negativo completamente mentre per le Regioni e le Amministrazioni comunali e per la politica (salvo alcune eccezioni particolarmente all'avanguardia) si continua a legiferare “contro il gioco lecito”.

Ma per essere buonisti bisogna dire che non è “proprio tutta colpa delle Regioni” questo atteggiamento intervenuto nei confronti del settore ludico e dei casino online nuovi, è l'assoluta assenza, sino ad ora, dello Stato che non ha saputo o voluto intervenire con una regolamentazione ed una normativa nazionale lasciando i territori allo sbando ed in preda a situazioni da affrontare non di facile soluzione. Lo Stato ha permesso questa “supplenza” dato che riteneva la situazione del mondo ludico “ormai scappata di mano” ed ingovernabile, lasciando questa “patata bollente” in mano ai territori.

Bisogna che tutti, Governo, industria, cittadini, politici facciano un passo indietro, si “scrollino di dosso” retaggi ed ipocrisie ed unire i propri obbiettivi che dovrebbero essere quelli, finalmente, di creare un mercato del gioco sostenibile, virtuoso che possa essere eretto come barriera per arrestare il cammino ed il progredire del gioco illecito, dell'evasione fiscale e della criminalità organizzata. Solo così non continuando su una strada lastricata di moralismo, perbenismo (fasullo) ed ipocrisia, sentimenti ormai obsoleti ed inutili, si potrà definitivamente mettere in campo una dura lotta contro “l'illecito” che, quello sì certamente, porta disagio, disordine ed incomprensioni su tutto l'italico territorio.

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