Mi ritorni in mente è un brano musicale scritto e composto da Lucio Battisti e Mogol, reso celebre dall'interpretazione pubblicata dallo stesso Battisti nell'ottobre del 1969. Il brano raggiunse la vetta della hit parade italiana nel gennaio del 1970.
Il testo, scritto da Mogol, è incentrato sul ricordo agrodolce di una storia d'amore ormai finita.
La composizione è costituita da una strofa che apre e chiude il brano, nella quale si descrive il sentimento lasciato dalla donna nel protagonista, e da un inciso posto tra le due ripetizioni della strofa, nel quale si rievoca l'episodio con il quale l'amore finì. L'intera canzone si basa sul contrasto tra la dolcezza dei sentimenti provati nel presente (strofa) ed il dolore del ricordo del passato (inciso).
La strofa è caratterizzata da un'atmosfera sognante e nostalgica: dalla memoria, la donna emerge come una figura idealizzata, che contrasta però con la consapevolezza di come il ricordo non sia oggettivo («bella come sei / forse ancor di più»; «dolce come mai / come non sei tu»). Il protagonista vorrebbe ancora la donna al suo fianco, la desidera e la sogna, ma è consapevole del fatto che la relazione sia ormai irreparabilmente finita: per sintetizzare questa situazione, la donna viene paragonata a «un angelo caduto in volo», una delle immagini più celebri coniate da Mogol.
L'inciso centrale è introdotto dal verso «ma c'è qualcosa che non scordo», con il quale tutto cambia radicalmente: l'atmosfera non è più sognante ma concitata, il ricordo non è più vago e alterato, ma preciso e puntuale. Al suo interno è rievocata la dolorosa fine della loro relazione: durante una serata passata a ballare, la donna nota un altro uomo, mostrandosi interessata nei suoi confronti; al protagonista bastano pochi segnali per capire che il loro amore è finito («un sorriso / e ho visto la mia fine sul tuo viso») e per cadere nella disperazione («sono morto in un momento»).