Da quando nel 2000 iniziarono gli studi sistematici dei materiali che costituiscono le facciate e le coperture della Villa, il progetto di restaurazione ha iniziato a delinearsi perseguendo lo scopo di ripristinare un sapere tecnico, strutturale e storico dell’intero edificio.
Sabato 18 ottobre 2014 Villa Mylius presso Largo Lamarmora è arrivata alla conclusione dei lavori di restaurazione e conservazione, iniziati nel 2003 con il primo lotto (parte della villa degli anni ’50 e del salone), proseguiti nel 2006/2009 con il secondo lotto (la parte del piano nobile) e conclusi nel 2014 con il terzo lotto.
L’obiettivo di conservazione dell’edificio in toto si è realizzato attraverso la collaborazione tra enti privati e pubblici. L’intervento della Fondazione Cariplo come ente finanziatore ha permesso il compimento dell’opera.
La villa seicentesca ha visto nel corso degli anni diversi interventi che ne hanno modificato struttura e composizione. Nel 1950 ha subito un ampliamento, nel 1970 è stata sottoposta ad una uniformazione della facciata.
Questi continui interventi dell’uomo sull’edificio hanno determinato delle tracce nell’intera struttura della villa che l’hanno permeata di storia. La restaurazione e la conservazione mira a rivelare e ad esaltare proprio il passaggio e la presenza dell’uomo. Così l’edificio viene presentato nella sua frammentarietà , sottolineandone i particolari e gli sviluppi avvenuti. Come si evince dalle parole del Professor Bellini è l’amore per l’oggetto che si vuole sottolineare e non tanto gli schematismi formali. Lo spettatore è stimolato a porsi interrogativi sulle macchie che vede sulle pareti ed è guidato nelle risposte attraverso un percorso illustrato, così da ottenere una conoscenza visiva coniugata all’esperienza storica.
Anche la destinazione d’uso della villa è cambiata nel corso degli anni, con la conseguente modificazione di alcune sue parti per accordarla con il nuovo utilizzo.
Da uso residenziale è passata, con gli anni, a sede dell’amministrazione comunale, a quella della vigilanza urbana e a quella dell’Agenzia Sviluppo Nord Milano, fino a venirle attribuito il connotato di Centro Studi. Il piano nobile è infatti attualmente sede degli Uffici di Presidenza, Direzione e Rappresentanza della Fondazione ISEC. Successivamente si arricchirà dell’archivio dell’azienda Falk.
Affreschi, soffitti a cassettoni, solai dipinti, antiche travi di legno, torretta esterna per osservazioni astronomiche, pavimentazione originaria…Gli architetti Laura Barbanti e Daria Jeanmonod, curatrici del restauro, hanno illustrato gli interventi del terzo e ultimo lotto dei lavori sottolineandone il ripristino storico ed evolutivo.