Scritto e diretto da
Alessandro Piva
con
Lucia Zotti e Paolo Sassanelli
Una giornata come tante per una coppia di anziani coniugi della piccola borghesia cittadina. La moglie si appresta a cucinare una teglia di parmigiana, il marito rientra in casa con una vecchia radio scovata vicino ai cassonetti. Lei fa i conti amari con i rimpianti, mentre lui, più pacato, vive nel suo piccolo mondo. Si conoscono a memoria e si rimbeccano continuamente per qualunque banalità, incolpandosi l’un l’altro ora esplicitamente, ora velatamente, dei propri fallimenti. È la paura di perdersi che li tiene uniti e che, nel momento del pericolo, fa riemergere quell’amore infeltrito dagli anni come un’abitudine.
Tutto si svolge nella cucina dell’appartamento che condividono da sempre; l’impianto scenografico invita a spiarli, come fossero i nostri vicini dei quali osservare le vite attraverso le finestre. Le vicende dei nostri protagonisti appartengono così al quotidiano di ciascuno, vissuto in famiglia o attraverso le urla dei vicini di casa.
“Quanto Basta”, diretto da Alessandro Piva, alterna toni comici e surreali a momenti di malinconica poesia, restituendo il ritratto di due esseri umani in cui lo spettatore farà fatica a non riconoscersi. Il regista ha lavorato sul testo innescando delle situazioni di vita quotidiana, a partire dalle quali i due attori hanno svolto un proficuo lavoro di improvvisazione.
Grazie a un semplice gioco teatrale al limite tra il grottesco e il drammatico, nella pièce affiorano domande esistenziali che albergano nei cuori di tutti noi.
Note di regia
L’idea dello spettacolo è nata osservando gli anziani seduti sui balconi o sull’uscio di casa, intenti a osservare lo scorrere del loro stesso tramonto. Nel costruire la messinscena ho attinto al mio vissuto personale: allestire lo spettacolo è stata l’occasione di esorcizzare le piccole grandi nevrosi della vita familiare, in una presa d’atto che è diventata processo di autoanalisi. Le discussioni che nascono tra familiari spesso rivangano il passato, in una perpetua recriminazione che rivela come la vita, tante volte, non mantenga le promesse. Noi italiani siamo peraltro inclini a dare il peggio con chi ci è vicino, e il condominio rappresenta per certi versi il fulcro di questa contraddizione. Così, tra finti sorrisi con gli estranei e sfoghi tra le mura domestiche, le persone che ci sono care diventano spesso bersaglio delle nostre tragicomiche frustrazioni. Alessandro Piva
LUCIA ZOTTI
Lucia inizia a calcare le scene teatrali fin da bambina, giovanissima è già al fianco di Paola Borboni. Lavora alla Rai di Bari per quindici anni e nel 1981 è tra i fondatori del Teatro Kismet. È interprete in spettacoli diretti da prestigiosi registi, tra tutti Carlo Formigoni, e nel cinema e in TV da Ettore Scola, Pupi Avati, Antonio Albanese, Fabrizio Costa, Giacomo Campiotti, Francesco Amato... Nel 2005 inizia la sua attività di autrice e regista, producendo più di 10 spettacoli. Nel 2009 riceve il premio “Eolo Awards” alla carriera.
Il personaggio Nicla come descriverebbe l’attrice Lucia?
Lucia ha avuto il coraggio di fare quello che voleva, nonostante tutto. Anche lei come me ha dovuto dedicarsi ai figli; ma appena sono diventati grandi, Lucia è ripartita per le tournée, coinvolgendo addirittura una delle figlie nelle sue pazzie, e ha fatto quello che desiderava, cioè fare l’attrice, viaggiare, essere autonoma... ha persino divorziato! E invece io sono rimasta qua, attaccata al marito, rinunciando a tutte le mie possibilità e ai miei sogni di affermazione, magari proprio nel mondo dello spettacolo...
Pregi e difetti della terza età secondo Lucia.
Il bello della terza età sta nel suo essere fragile: ogni momento è prezioso e tutto quello che si vive può finire da un momento all’altro, quindi diventa qualcosa di veramente straordinario. L’unico neo è che ci sono cose, soprattutto fisiche, che facevi molto bene e che non puoi fare più. Però anche da questo punto di vista è bello scoprire che ci sono altre modalità per fare quelle stesse cose in modo che siano meno faticose e ugualmente efficaci.
PAOLO SASSANELLI
Attore capace di spaziare tra teatro, televisione e cinema, Paolo nasce a Bari per poi trasferirsi con la famiglia a Milano. A 14 anni torna a vivere in Puglia e si tuffa nella realtà teatrale barese, studiando al Piccolo Teatro. La riconoscibilità a livello nazionale arriva con fiction di successo come Classe di ferro e Un medico in famiglia. Nel cinema interpreta numerosi film, diretto da registi come Garrone, Comencini, Zanasi, Virzì, e diventa una vera icona barese grazie al film cult LaCapaGira di Alessandro Piva. Nel 2017 ha diretto il suo primo lungometraggio, Due piccoli italiani. Non ha mai smesso di calcare le scene ed è anche un apprezzato regista teatrale.
Il personaggio Mimmo come descriverebbe l’attore Paolo?
È uno scansafatiche, in realtà è anche un po’ ricchione, non si capisce com’è stu fatt ...
Un attore di Bari che ogni tanto sta in televisione: simpatico, sì, però ... Insomma, non è che tengo molta fiducia in questo Paolo Sassanelli.
Pregi e difetti della terza età secondo Paolo.
La vecchiaia è una fase importantissima della vita, un momento in cui la verità non spaventa più. È molto difficile mettersi una maschera quando si ha una certa età, così quanto pensi una cosa, la dici, senza stare a valutare l’effetto che avrà. Si è meno diplomatici e più diretti, quindi più veri e onesti. Il difetto è la vecchiaia stessa. Io continuo testardamente a giocare a calcio, senza paure, e vorrei tanto poterlo fare con l’energia che avevo da giovane.
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ALESSANDRO PIVA
Alessandro Piva cresce nel Sud Italia tra Salerno, Latina, Matera e Bari, dove trascorre gli anni del liceo. Arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, documentarista, sceneggiatore e dopo gli studi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Come regista di cinema ha all’attivo quattro lungometraggi: “LaCapaGira” presentato al Festival di Berlino, vincitore del David di Donatello e del Ciak d’Oro 2000; “Mio cognato” presentato al Festival di Locarno, tre candidature ai Nastri d’Argento 2004; “Henry” presentato al Festival di Torino 2010, Premio del Pubblico; “Milionari” presentato alla Festa del cinema di Roma, una candidatura ai
Nastri d’Argento 2016.
Per i suoi lavori come documentarista gli sono stati riconosciuti una Menzione Speciale al Festival di Venezia con “Pasta nera”, insieme a una nomination ai David di Donatello, e il BNL People’s Choice Award alla Festa del Cinema di Roma con “Santa Subito”. Dal 2000 Piva è membro dell’Accademia del Cinema Italiano. ”Quanto Basta” è uno dei suoi primi cimenti con il teatro contemporaneo.
ORARIO SPETTACOLI
Dal martedì al sabato ore 21
Domenica ore 18