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Coronavirus: limitazioni, divieti e prospettive

redazione
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In questi giorni si rincorrono le informazioni (più o meno verificate) riguardanti le limitazioni previste dalle regioni e comuni con fasce di zone ad indicare il livello di stato d’allerta per la diffusione del virus. 

Si sono individuate due zone: la zona rossa (ovvero l'area dei comuni in quarantena) e la zona gialla (ovvero gli altri comuni della Lombardia). Questa distinzione dovrebbe aiutare ad arginare la diffusione del Coronavirus con un doppio provvedimento a livello del governo nazionale ed a livello regionale. Il numero delle persone ammalate sotto osservazione è in aumento e si prevede possa non diminuire nei prossimi giorni. Le previsioni più rosee danno una situazione in via di miglioramento non prima dei prossimi quindici giorni.

In via precauzionale resteranno chiusi tutti gli istituti scolastici in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e solo asili e università in Trentino Alto Adige. Le sovracitate regioni (a cui è da aggiungere la città di Genova) sono interessate anche dalla chiusura delle Università. Il Miur ha sospeso gite in Italia e all’estero. 

L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha precisato che “non siamo in una situazione di pandemia ma è bene evitare gli assembramenti che consentono la diffusione del virus. Quindi da un lato la chiusura delle scuole per 7 giorni prorogabili poi a 14″ a cui si aggiungono poi altri luoghi “dove si possono ritrovare grandi quantità di persone”. In quest’ottica viene sancita “la chiusura dopo le 18 dei luoghi commerciali di intrattenimento e svago” quindi come cinema e discoteche “ma non i ristoranti, dove i numeri sono molto più piccoli“.

Le limitazioni per Coronavirus per quanto riguarda le attività commerciali, ha spiegato Gallera durante la conferenza stampa in Regione Lombardia, “si dispone che bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico dovranno essere chiusi dalle ore 18 alle ore 6. Si tratta di misure per evitare assembramenti in tali locali”. Invece per gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati è disposta la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con eccezione dei punti di vendita di generi alimentari.

A Milano è stato chiuso il Duomo e il teatro alla Scala ha deciso di sospendere “tutte le rappresentazioni a titolo cautelativo in attesa di disposizioni“. E oltre a bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico, chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00, verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali nella cosiddetta zona gialla, cioè fuori dai 10 Comuni completamente isolati nella zona rossa. In questo senso bisognerà capire cosa verrà deciso per le manifestazioni sportive di rilevanza nazionale, come il campionato di calcio di serie A. Si parla già di partite a porte chiuse.

In Veneto e in Lombardia ci sono poi interi paesi “chiusi” per quarantena, in entrata e in uscita. Provvedimenti che riguardano le zone dei focolai più importanti (zona rossa) e misure restrittive per qualcosa come 50 mila persone. Sono undici i comuni del Lodigiano e del Veneto in quarantena, interessati dall’emergenza coronavirus e dai relativi provvedimenti delle autorità per impedire la diffusione del virus. Sono Vò Euganeo, Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano.

Si parla di zona gialla per la residua parte della Lombardia, in cui i divieti vanno “nella direzione di impedire situazioni dove il contagio potrebbe diffondersi più facilmente, come manifestazioni e assembramenti, oltre alla chiusura delle scuole di tutta la regione”

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