Dal PD di Sesto San Giovanni riceviamo e pubblichiamo:
Il Comune di Sesto San Giovanni è stato condannato dal Tribunale del Lavoro per l’antisindacalità delle proprie azioni esattamente il contrario di quello che afferma sui social il Sindaco.
Il giudice del lavoro del Tribunale di Monza Luisa Rotolo, accogliendo uno dei 4 punti del ricorso per condotta antisindacale fatta da CGIL, CISL e UIL, a differenza di quanto ha dichiarato il Sindaco con un suo post di commento della sentenza, ha dichiarato l’antisindacalità della condotta posta in essere dal Comune di Sesto San Giovanni e concretizzatasi nel mancato rispetto delle regole costituenti il sistema delle relazioni sindacali, come previsto dal CCNL del 21/5/18.
Lo stesso giudice ha rigettato le altre 3 istanze di parte ricorrente ma avendone accolta una, ha ordinato al Comune resistente, in persona del Sindaco pro-tempore, la cessazione dell’accertato comportamento illegittimo e di affiggere in un luogo accessibile a tutti per 30 giorni il decreto di condanna.
Una bufala o fake news così clamorosa da essere quasi comica se non fosse fatta con la chiara intenzione di distogliere l’attenzione dall’Assessore D’Amico e i suoi guai Made in Russia. Oggi dai giornali scopriamo che da tempo i servizi segreti italiani seguivano gli spostamenti di D’Amico ma a Di Stefano questo non gli importa e per difendere la Lega è pronto a fare di tutto anche mentire ai propri cittadini.
Con la destra al governo il Comune è stato condannato per discriminazione e antisindacalità e l’Assessore della Lega è coinvolto in uno scandalo internazionale per il quale è già aperta un’indagine al Tribunale di Milano. Questa è la misura dell’amministrazione Di Stefano.
Nicola Lombardo
Segretario Cittadino Partito Democratico
Sesto S. Giovanni