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Fumo, smetto quando voglio. Sì, ma la linea?

La dott.ssa Biondini ci spiega un approccio integrato.

Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo:

Nell’85% circa dei pazienti che smettono di fumare si verifica un incremento di peso corporeo.

Come affrontarlo?

Come evitare che diventi un disincentivo all'abbandono del vizio?

Al Centro Medico Santagostino un ambulatorio anti-fumo che fornisce un approccio integrato, con medici, dietisti e psicologi.

Smettere di fumare fa ingrassare? Una delle cause di aumento di peso riscontrate durante le prime visite dietistiche - oltre al matrimonio, i figli, la menopausa e il cambio dello stile di vita - è proprio la scelta di smettere di fumare.

«Un incremento di peso corporeo di entità variabile si verifica nell’85% circa dei pazienti che smettono di fumare», spiega, il dott. Benedetto Rho, pneumologo, esperto di percorsi antifumo. «Ciò avviene principalmente per i seguenti motivi: perdita dell’azione anoressizzante della nicotina, la cui assenza determina un abbassamento del metabolismo basale, con conseguente aumento delle calorie con l’alimentazione; miglioramento della percezione del gusto non più attenuato dal fumo; accentuata oralità compensatoria: il soggetto sente il bisogno continuo di mettere qualcosa in bocca, meglio se dolce per auto gratificarsi».
«Il fumo», spiega il dott. Giuliano Ubezio, dietista, «aumenta il fabbisogno calorico giornaliero di 500 Kcal. Perciò quando si smette di fumare sarebbe bene ridurre le calorie giornaliere assunte, bilanciando gli alimenti correttamente».
«Da un punto di vista psicologico-comportamentale, l'abitudine al fumo è comunemente sostituita da una modalità di mangiare che ha un carattere di tipo emotivo», spiega la dott.ssa Francesca Biondini, psicoterapeuta esperta di dipendenze. «La soddisfazione derivante un'assunzione impulsiva / compulsiva di cibo aumenta i livelli di dopamina nel corpo, replicando gli effetti del fumare una sigaretta. Questo può portare ad un maggiore apporto calorico, al consumo compensatorio di alimenti rapidamente fruibili di dolci e snack... (soddisfazione orale ) con un conseguente aumento di peso».

Tuttavia con una strategia adeguata è perfettamente possibile limitare al minimo la crescita ponderale. «Bisogna», spiega il dott. Rho, «seguire un'alimentazione prevalentemente a base di verdura, frutta e proteine; limitare i dolciumi e i grassi, bere molta acqua. E poi serve un incremento dell'esercizio fisico».

«Nel nostro Ambulatorio Anti-Fumo», spiega la dott.ssa Biondini, «equipe medica, psicologica e dietologica lavorano insieme, per fornire un aiuto integrato composto da diverse strategie rivolte gestire i differenti stati emotivi che sottendono la fame da cessazione di fumo, creando insieme un buon modo per contribuire a ripristinare la calma ed una funzione metabolica sana e per aiutare a frenare appetito ed ansia».

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