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Il Comitato Più Democrazia a Sesto S. G. punta i riflettori sulle future elezioni

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Dal Comitato Più Democrazia a Sesto S. G. riceviamo e pubblichiamo:

"A Sesto S. G. sembra che la campagna elettorale sia partita con 12 mesi di anticipo. Ci verranno ancora a chiedere il voto facendo leva su quanto sia importante la partecipazione popolare?
Facciamo un piccolo ritorno al 2012.

Nel programma elettorale centro-sinistra a pag. 4 si può leggeva:
«Governare bene significa creare un clima di speranza collettiva, rendendone possibile l’esercizio con l’ascolto dei bisogni e con gli strumenti della partecipazione, con risultati amministrativi concreti e stabili in grado di migliorare la vita delle persone. Tale approccio, onesto e schietto, può aiutare a restituire la fiducia, a rendere le istituzioni più vicine ed amiche alle persone»

e a pag. 10
«una città dove l’Amministrazione Comunale, Sindaco, Giunta e Consiglio ciascuno per le sue competenze, non si sottrarranno al dovere di decidere, ma dopo aver ascoltato ed essersi confrontati sia con i cittadini singoli che con le realtà organizzate del territorio.

Lo Statuto ed i regolamenti (e particolarmente quello sulla partecipazione) verranno rivisti ed adeguati, rendendo ancora più agevole accedere alle informazioni, nell’ottica di costruire percorsi decisionali partecipati, trasparenti e motivati».
Sono passati quattro anni e a che punto siamo con le “promesse elettorali”? I cittadini a Sesto S.G. possono esercitare la “partecipazione popolare”?
Lo Statuto comunale è stato modificato per “gentile concessione” del Sindaco o perché alcuni cittadini hanno proposto migliorie fin dal novembre 2011 e hanno incalzato l'Amministrazione comunale fino a dover ricorre al Prefetto di Milano, al Difensore civico della Lombardia e al Ministero dell'interno per farlo aggiornare/modificare?

Due comitati cittadini sono ancora in attesa di risposta a due quesiti referendari depositati il 12 maggio 2014 (ai quali, a norma di Statuto, doveva essere data risposta entro sessanta giorni).
Eppure sui social network il Sindaco ha dichiarato che avrebbe votato il 17 aprile perché il referendum é strumento preziosissimo di partecipazione democratica. Peccato che il preziosissimo strumento nel comune di cui è Sindaco è inagibile da anni (EVVIVA la coerenza!!!!) e questo, a nostro parere, sembra essere una grave violazione dei diritti dei cittadini.

Finora tutto inutile ma c'è una novità. Il prefetto di Milano, in data 21 aprile, ha di nuovo scritto all'Amministrazione di Sesto S.G. richiedendo di fornire notizie riguardo alla tempistica atta a dare una risposta ai cittadini. Siamo curiosi di conoscere la risposta che dovrà essere data al Prefetto (magari con i motivi che hanno impedito in tutti questi anni, 6 per la precisione, di adeguarsi alle leggi vigenti).
Intanto il tempo passa e le elezioni si avvicinano, e verranno ancora a chiederci il voto".

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