Di Stefano risponde agli attacchi della Chittò. Il suo immobilismo ha danneggiato il lavoro e le imprese
Riguardo agli attacchi del Sindaco Chittò sulla mia astensione di voto alla delibera Campari serve ristabilire la verità politica: Per prima cosa è l’intero iter urbanistico Campari che abbiamo sempre contestato, ovvero l’incapacità dell’amministrazione comunale di mantenere sul territorio la produzione Campari, che si è trasferita a Novi Ligure nonostante avesse chiesto da tempo un aumento della sua area produttiva, rifiutata dall'amministrazione per realizzare un bel po' di abitazioni residenziali. Abbiamo sempre contestato l’assegnazione delle volumetrie, che dimostrano che a Sesto comanda il ‘dio mattone’.
Le aziende da Sesto sono scappate: questo è imputabile alla crisi e solo per quelle che hanno chiuso: per le altre vale quanto indicato nel 4° rapporto di Assolombarda sulla fiscalità alle imprese. Sesto è maglia nera sul fisco alle aziende in tutta la Provincia di Milano: più che ‘Vado a Sesto’ è ‘fuggo da Sesto’.
Capisco che ci siano le elezioni e il Sindaco Chittò stia tentando di recuperare consenso ma confutare la realtà non Le rende onore, questi dati sono pubblici. Basterebbe vedere il deserto che le aziende hanno lasciato per capire chi dei due dice la verità .
É quindi del tutto ovvio che l'intento del Sindaco sia quello di non concentrare la campagna politica sui programmi, sulle idee, sui problemi e sulle priorità per la città ma piuttosto quella di provare, in maniera subdola e piuttosto scadente, a screditare l'avversario politico e la coalizione unita di centrodestra. Un tentativo ridicolo e totalmente inutile visto che continueremo quotidianamente a far conoscere i nostri progetti e a svelare i continui fallimenti della sinistra a Sesto. A partire proprio dal lavoro. E non solo.