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PIANO: LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA CITTA’ PASSA ATTRAVERSO L’INNOVAZIONE

COMUNICATO STAMPA

redazione
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Dalla Lista Popolare X Sesto riceviamo e pubblichiamo:

Si è tenuto IL 20 aprile presso lo Spazio MIL il primo confronto tra i candidati Sindaco organizzato dalla CGIL sui temi dello sviluppo e  del lavoro. Su questo tema le coalizioni di centrosinistra e centrodestra hanno insistito nel difendere il tessuto produttivo tradizionale ormai in declino. Diversamente, il candidato della Lista Popolare X Sesto, ha affermato che il comune deve diventare un soggetto promotore della riconversione degli spazi improduttivi in una dimensione metropolitana. "Occorre - ha dichiarato Sandro Piano – ancorare le nostre politiche di sviluppo a quelle del capoluogo lombardo che con “Manifattura Milano”, ha lanciato uno dei progetti più ambiziosi che c’è oggi in Italia per le produzioni digitali e artigianali. Un piano che travalicala la sfera economica e che punta a ridefinire identità e il tessuto urbano e a cambiare il destino del paese. L’area metropolitana può contare su un capitale di partenza fatto di una fitta rete di imprese unica in Europa. Nel nostro programma – ha proseguito Piano - puntiamo tutto sull’innovazione e l’ingegno e l’indotto della ricerca e biomedicale che si può generare intorno alla Città della Salute in stretta correlazione con il progetto dello Human Technopole. Attrarre imprese innovative, questo il compito che ci prefissiamo, ha implicazioni sorprendenti per lo sviluppo economico. Questa è la sfida che dobbiamo raccogliere e che è al centro del programma economico intitolato “Una nuova idea di sviluppo: attrarre investimenti per l’innovazione e  per le  nuove produzioni urbane”.

A margine del confronto il candidato Sindaco della Lista Popolare X Sesto ha affermato che la flessibilità introdotta con il Jobs Act è un elemento fondamentale per lo sviluppo del paese mentre la carta dei lavori proposta dalla CGIL e sostenuta dalla Chittò, se approvata, riporterebbe l’Italia indietro di trent’anni con grave pregiudizio anche per il futuro di Sesto San Giovanni.
 

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