Dal PD Sesto riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa congiunto PD, Insieme con Monica Chittò sindaco, La fabbrica della città e Sinistra in movimento:
Sesto San Giovanni firma il Protocollo per l'accoglienza tra Prefettura e Città Metropolitana e si conferma città accogliente e umana. A dispetto di chi troverà, anche in questo caso, occasione per strumentalizzare, va detto che questo accordo ha da regalare ai cittadini e alle cittadine tutta una serie di elementi di positività.
Tra questi, quello fondamentale, è l'inizio di una progettualità che vede, finalmente, gli enti locali protagonisti di un percorso da essi stessi amministrato senza essere in balia di eventi che, se non gestiti, rischiano di schiacciarli. In virtù, poi, di una più equa distribuzione territoriale sancita da questo stesso accordo, sarà dimezzata la quota di profughi e richiedenti asilo che già era stata destinata a Sesto e di questo, ci sembra, dovrebbero essere contenti anche quanti stanno su posizioni diametralmente opposte alle nostre. Si ricorda inoltre che gli uomini e le donne di cui stiamo parlando saranno ospitati a Sesto ma non a spese dei sestesi, cosa che forse il candidato Di Stefano non sa.
Sesto, città che nella propria storia ha goduto del movimento di popoli tanto differenti, si conferma oggi come città che accetta una sfida fatta di responsabilità verso il mondo e di valori che si sintetizzano nella semplice ma grande parola che è "Accoglienza". Terminando infine su tematiche politiche di più ampio spettro ci interessa ricordare che oggi l'Italia si trova ad affrontare, non una invasione come dicono gli stessi di cui sopra, ma una situazione di forte criticitá legata all'arrivo in massa di migranti in fuga da guerra e fame.
Questa criticità è dovuta in gran parte agli accordi mal fatti del trattato di Dublino, trattato che incatena il nostro paese a responsabilità troppo ingombranti, trattato firmato dall'allora ministro Maroni della Lega Nord, partito facente parte di una coalizione, quella che qui a Sesto è guidata dal candidato Di Stefano, responsabile di questa forte criticità ma che oggi o se ne dimentica o mente sapendo di farlo.