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DELIBERA "ANTIMOSCHEA": UN SECCO NO DALLA LISTA "INSIEME CON MONICA CHITTÒ"

COMUNICATO STAMPA

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"Un provvedimento divisivo e inopportuno, che in nome della formalità giuridica crea un vulnus insanabile all’interno della comunità sestese, privando di fatto i nostri concittadini di fede islamica della possibilità di riunirsi pubblicamente in preghiera e negando un diritto sancito dall’articolo 19 della Carta Costituzionale". Questo il secco commento rilasciato dall’organismo dirigente dell’associazione Sesto al Primo Posto (promotrice della lista civica Insieme con Monica Chittò), riunitosi su invito della consigliera comunale Stefania Di Pietro per prendere in esame la cosiddetta delibera antimoschea, che è stata presentata martedì scorso in Commissione e approderà questa sera in Consiglio Comunale.

I vertici dell’associazione, all’unanimità, hanno dato conseguentemente mandato alla consigliera Di Pietro di esprimere in aula consiliare il suo voto contrario alla delibera, pur riconoscendone la correttezza formale dal punto di vista giuridico. "Siamo profondamente rammaricati dal fatto che in Commissione l’assessore Lamiranda si sia dichiarato profondamente soddisfatto di questo provvedimento, dichiarando di essersi trovato la  “strada spianata” dalle inadempienze del Centro Cultirale Islamico rispetto a quanto prevedeva la convenzione stipulata nel 2012 con l’Amministrazione Comunale, che regolava la “concessione del diritto di superficie su area in Via Luini per la realizzazione di edifici e attrezzature destinati al culto, a servizi religiosi e socioculturali", dichiara la consigliera Stefania Di Pietro. "Pur riconoscendo che queste inadempienze si sono in effetti verificate abbiamo auspicato anche durante la seduta della Seconda Commissione, vista la delicatezza della questione, che le parti potessero dar vita a un’ulteriore fase di incontro e mediazione, come raccomandato anche da don Leone Nuzzolese, Decano di Sesto San Giovanni. Ma i nostri appelli sono caduti nel vuoto per la decisa volontà della Giunta e delle forze che la sostengono di andare alla completa rottura con la comunità islamica sestese e di dar irresponsabilmente seguito agli slogan della campagna elettorale".

"La gravità della situazione che si verrà a creare forse sfugge ai nuovi amministratori di  Sesto", ribadiscono dall’associazione Sesto al Primo Posto, "che negando ai concittadini di fede islamica il diritto costituzionale di riunirsi pubblicamente in preghiera in un luogo a questo scopo deputato, scelgono una linea dura che prende il sopravvento sulle scelte di governo più adatte alla nostra città, abbandonando di fatto i  musulmani e creando un terreno pericoloso, soprattutto per quanto riguarda l’interazione e l’integrazione con le giovani generazioni, con quei ragazzi che di fatto fanno parte a tutti gli effetti della nostra società e che con i nostri figli condividono tutto (dai banchi di scuola ai momenti di divertimento) tranne la fede religiosa".

"Pur consapevoli che probabilmente cadrà nel vuoto", proseguono dai vertici dell’associazione Sesto al Primo Posto, "sulla scia di quanto già fatto dal Decanato e da don Leone Nuzzolese, rivolgiamo ugualmente un appello pubblico alle componenti “civiche” che sostengono la maggioranza affinché in Consiglio Comunale riflessione e volontà di dialogo prevalgano sugli slogan elettorali di cui si sono fatte portavoce le frange più reazionarie della maggioranza".


Stefania Di Pietro
Capogruppo Lista Civica “Insieme con Monica Chittò” 
 

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