Fabrizio Pollio (Milano, 1984) ha esordito nel 2016 come solista con il suo disco HUMUS ma la sua carriera inizia molti anni fa.
Nel 2003 fonda la band IO?DRAMA con cui pubblica tre dischi, collezionando svariati passaggi radiofonici e centinaia di concerti in tutta Italia.
Dal 2013 è membro del progetto Rezophonic assieme ai grandi nomi della scena alternativa italiana e dal 2014 entra a far parte della Nazionale Artisti TV.
Come autore ha lavorato per tre anni in esclusiva per Sugar di Caterina Caselli e tuttora collabora con diversi artisti.
A novembre 2016 Pollio pubblica su etichetta Maciste Dischi “HUMUS”, inaugurando un nuovo percorso che sta catturando l’attenzione di critica e pubblico per la maturità dei testi e per l’atmosfera che si respira ai suoi concerti.
Al Carroponte Pollio proporrà tutte le sue ultime canzoni e qualche rivisitazione del suo repertorio passato accompagnato da una band di cinque musicisti.
HUMUS è un album adulto, antropico, connaturato e passionale, condito da parallelismi religiosi, metafore culinarie e citazioni colte: un altrove abitato da gente e animali, solitudini gremite e cronaca contemporanea. Street food e chiese sconsacrate, cani che abbaiano soli e un amore grande, alle volte rincorso, altre volte immaginato.
Arrangiamenti dinamici e spesso minimali creano atmosfere e sonorità d’oltralpe e arricchiscono una forma canzone tipicamente italiana. Le chitarre noise si mescolano al bouzouki, i synth agli strumenti popolari sardi: uno squarcio di Mediterraneo proprio in mezzo alla città, come una banda in marcia per la festa patronale. HUMUS E’ una marcia funebre che diventa trionfale.
“Dentro queste nove canzoni c’è un misto di esperienze sedimentatesi col tempo dentro di me e divenute fertili, proprio come accade per l’humus.
Ci sono migliaia di chilometri percorsi in lungo e in largo, ci sono porte aperte, affetto, amicizia, giorni passati a guardare il soffitto, ci sono delusioni e c’è l’amore. Ci sono i miei trent’anni e tutti quegli inutili ragionamenti che innescano. C’è la religione e ciò che rappresenta oggi. C’è quello che resta di mio padre e la resa dei conti con la mia infanzia.
Ho riscoperto il piacere di abbandonarmi a quello che mi piace fare, aprendo cuore e mente. Il risultato di questo abbandono si intitola HUMUS.“
Opening Act: BERG + ZUIN
H 21.30 – Ingresso Gratuito