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HangarBicocca: dal 12 settembre al 12 gennaio c'è "A Seed Under Our Tongue"

Evento in Hangar Bicocca

Redazione
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Saodat Ismailova (Tashkent, Uzbekistan, 1981; vive e lavora fra Parigi e Tashkent) è una filmmaker della prima generazione di artisti dell’Asia centrale appartenenti all’era post-sovietica. Con i suoi film e le sue instal­lazioni esplora memorie collettive, pratiche spirituali, rituali e conoscenze ancestrali del­la sua regione d’origine, per affrontare temi come l’eredità culturale, la rappresentazione della donna e la resistenza all’impatto dell’a­zione umana sull’ambiente. I suoi film dilatano la temporalità cinematografica, privilegiando i campi lunghi che richiamano l’estetica del cinema lento, spesso inframmezzati da filma­ti d’archivio e installati all’interno di elementi scultorei tessili mutuati dalla tradizione ver­nacolare. Le sue immagini e i suoi paesaggi sonori creano narrazioni potenti e ipnotiche, che si sviluppano al confine tra cinema, suono e arte visiva. Attingendo alle radici spirituali e intellettuali della sua famiglia, in particolare attraverso la figura della nonna, ai racconti orali e alle credenze animiste, Ismailova in­treccia miti e sogni personali, affrontando temi sociali come l’emancipazione femminile, l’identità e il passato coloniale.

La mostra in Pirelli HangarBicocca sarà la prima personale completa della sua opera in un’istituzione italiana, e racchiuderà opere rappresentative di oltre dieci anni di pratica artistica all’interno di un nuovo ambiente spaziale apposi­tamente concepito. Evocando narrazioni e paesaggi diversi, l’artista si confron­terà con un’intricata rete di immagini ed epoche, generando un’atmosfera oni­rica in cui i visitatori sperimenteranno le complesse e stratificate storie dell’Asia Centrale, al crocevia tra culture occidentali e orientali.

Ismailova ha esposto presso numerose istituzioni di primo piano, fra cui Eye Filmmuseum, Amsterdam, Le Fresnoy – Studio natio­nal des arts contemporains in collaborazione con il Centre Pom­pidou, Parigi (2023); Center for Contemporary Arts, Tashkent (2019); Ilkhom Theatre, Tashkent (2018); Tromsø Kunstforening (2017).
I suoi film e videoinstallazioni sono stati anche presen­tati nell’ambito di mostre collettive internazionali, quali Sharjah Biennial (2023); Biennale di Venezia, documenta, Kassel (2022); Meet Factory, Praga (2021); Para Site, Hong Kong, Rockbund Art Museum, Shanghai (2019); Lunds konsthall, Svezia, Yinchuan Biennale, Cina (2018).
Nel 2013 Ismailova è stata fra gli artisti che hanno rappresentato il Padiglione dell’Asia Centrale presso la Biennale di Venezia, mentre nel 2018 la sua performance mu­sicale dal vivo Qyrq Qyz è stata eseguita per la prima volta alla Brooklyn Academy of Music di New York.
Le sue opere hanno ri­cevuto numerosi riconoscimenti anche in ambito cinematografi­co, e sono state proiettate in occasione di festival quali Berlinale International Film Festival (2014), Rotterdam International Film Festival (2005), e altri.
Ha ricevuto numerosi premi istituzionali, fra cui Art&Film Prize, Amsterdam (2022); Documenta Madrid (2018); Golden Alham­bra Award, Granada Cines del Sur Film Festival, Tashkent In­ternational Biennale of Contemporary Art (2014); Torino Inter­national Film Festival per Migliore Documentario (2004).
Nel 2021 ha fondato il gruppo di ricerca Davra, dedicato allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della cultura e del sape­re centroasiatici.
 

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