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"LA NOSTRA ASSOCIAZIONE INNOVATIVA, OTTIMISTA, LUNGIMIRANTE E PROPOSITIVA": INTERVISTA ALL'ASSOCIAZIONE PALINSESTO

L'ASSOCIAZIONE CULTURALE SESTESE SI RACCONTA TRA RASSEGNE PASSATE E PROGETTI FUTURI...

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Il 30 Settembre 2015 a Sesto San Giovanni è nata PALINSESTO, un'associazione di promozione sociale senza scopo di lucro che promuove e favorisce la conoscenza e la diffusione di attività culturali inerenti al mondo della musica, del teatro e dell'arte; l'associazione organizza eventi ed attività volte al raggiungimento di scopi sociali.

La mattina di martedi 30 gennaio abbiamo incontrato ERIKA RIPAMONTI e DANILO FARAVELLI (rispettivamente Presidente e Direttore Artistico dell'associazione PALINSESTO) che ci hanno parlato dell'associazione, della mission, del rapporto con la città di Sesto San Giovanni e con i suoi cittadini, ci ha raccontato il tipo di attività che svolgono ed i loro progetti futuri. Ringraziamo ancora la presidente ed il direttore artistico dell'associazione PALINSESTO per la gentilezza e la disponibilità che ci hanno dimostrato. 

1. PALINSESTO: da dove deriva il nome della vostra associazione e perchè l'avete scelto?
ERIKA RIPAMONTI: "Sicuramente il gioco di parole è voluto; la nostra associazione è nata per essere fortemente radicata sul territorio, noi fondatori siamo in gran parte sestesi. Siamo tutti volontari, tutti abbiamo una vita professionale al di fuori ed abbiamo scelto di impiegare del tempo libero in questa missione. L'idea era quella di riqualificare e valorizzare tradizioni e luoghi della città. Nel gioco di parole del nome dell'associazione si vuole indicare una rassegna di proposte culturali promosse da noi. Tra queste proposte, quella a cui siamo forse più legati (perchè è l'iniziativa che segna storicamente la nostra nascita) è "Les Sarabandistes" che è la rassegna di concerti che quest'anno giunge alla seconda edizione. Vogliamo essere un laboratorio, una fucina di idee e di proposte che verranno poi rivolte alla città".
DANILO FARAVELLI: "Uno dei motivi per cui sono stato sedotto da questo nome è per il suo significato etimologico perchè "palinsteso" significa "pagina raschiata su cui vengono riscritte nuove cose". Io sono stato incluso in questa avventura in quanto vecchio studioso di cose musicali che poteva in qualche modo partecipare alla prospettiva di novità che Palinsesto si offre di scoprire e mettere in atto. Ho visto in questa denominazione la possibilità di ridare a questa città un minimo di respiro musicale perchè Sesto è una città "strana" che ha un suo passato musicale abbastanza glorioso: c'è stato un periodo negli anni '80-'90 che annoverava a Sesto un certo numero di compositori. In virtù di questo suo passato glorioso mi è parso giusto sposare una causa grazie alla quale si ridesse fiato ad una città che pareva invece inclinare verso uno stato di desolazione artistica piuttosto preoccupante".

2. Occupandovi di eventi legati alla cultura, all'arte, alla musica avete un po' il polso della considerazione e dell'attenzione che i sestesi hanno su queste tematiche. Come considerate attualmente la situazione culturale sestese? Come si rapporta, secondo voi, il sestese medio con la musica e la cultura (più in generale)?
ERIKA RIPAMONTI: "A me risulta particolare l'osservazione delle poche adesioni perchè la nostra associazione fin dalla sua apertura è stata inondata di proposte di giovani talenti o personaggi già affermati del territorio che cercavamo uno spazio per promuovere la loro cultura. Quindi sul discorso delle adesioni noi abbiamo avuto una buonissima risposta. Per quanto riguarda la partecipazione devo dire che c'è ma va costruita sia da un punto di vista promozionale (semplicemente facendola conoscere) e sia abituando le persone a una proposta del genere. Noi ci occupiamo di una proposta particolare che generalmente ha un suo pubblico di ascoltatori: abbiamo il doppio obiettivo cioè quello di dare una "casa artistica" a queste persone e cercare di arrivare a chi era molto distante da questo mondo. I concerti e le serate che abbiamo organizzato hanno tutte questo taglio: divulgativo (non il classico concerto per un'élite di esperti) e "semplice" (nel senso di poter arrivare anche a chi non è avvezzo a questo tipo di proposte)".
DANILO FARAVELLI: "Nel corso di questi tre anni di lavoro abbiamo scoperto il problema di Sesto città-satellite di Milano, in modo particolarmente problematico perchè è vicinissima a Milano sia come raggiungibilità in termini di mezzi sia come posizione geografica, come storia e questo significa pagare lo scotto di una città invasiva da un punto di vista culturale che ormai ha delle regole incompatibili con i piccoli movimenti di finanziamento che noi possiamo cercare di avvicinare. Noi abbiamo scoperto che una delle vie d'uscita da questo problema è quella di puntare su delle proposte che abbiano un carattere di interdisciplinarità: recentemente abbiamo visto il risultato che ha ottenuto lo  spettacolo che abbiamo fatto il 6 gennaio "Abracadarre" che combinava una teatralità di tipo comico-brillante con la musica. In questo caso il pubblico si sentiva chiamato dalla dimensione teatrale e dalla dimensione musicale. Anche nella programmazione più strettamente concertistica, l'obiettivo è quello di offrire materia musicale che non sia mai decontestualizzata dalla possibilità di raccordi con la letteratura e altri ambiti artistici perchè ci siamo resi conto che la carta vincente è l'originalità delle proposte altrimenti non si gioca la partita con Milano (che ha kermesse inarrivabili come Piano City, ad esempio). Riuscire a far confluire diverse tipologie di pubblico verso un unico obiettivo hai la possibilità di creare più risposta e attenzione su quello che viene proposto".

3. Nelle vostre parole si percepiva un minimo di storia della vostra associazione. La domanda è: dove vuole arrivare Palinsesto? Qual è la direzione che Palinsesto intraprenderà?
ERIKA RIPAMONTI: "Parto dal passato: gli associati di Palinsesto hanno una propria storia individuale legata a Sesto San Giovanni. Io, per esempio, nell'ambito musicale ho studiato qui e adesso lavoro qui, insegno alla Scuola Civica. Vengo, dunque, da una mia attività personale che mi ha dato modo di conoscere e adoperarmi sul territorio. Lo stesso discorso vale per la vice-presidente che ha grandissima esperienza in campo musicale. L'identità culturale di Sesto San Giovanni è fuori discussione perchè, pur avendo vicina una grande città come Milano, emerge un evidente smarcamento della nostra città. Danilo Faravelli si occupa da decenni di divulgazione culturale, ha diversi tipi di uditori: insegna ai ragazzi della scuola media e si occupa anche di convegni e conferenze presso un pubblico più cresciuto. Siamo tutte persone che, in qualche maniera si erano già impiegate a mettere insieme le proprie esperienze al servizio della crescita della propria città. 
Sul discorso legato al futuro: vorremmo far diventare fissa la rassegna "Les Sarabandistes". Stiamo fidelizzando il pubblico e speriamo diventi un punto di riferimento. Ci sono dei progetti in cantiere, uno di questi è "Les matinée musicali" che l'anno scorso abbiamo avviato in fase sperimentale e ci piacerebbe strutturare in una maniera più organica. Nello specifico si tratta di concerti a domicilio organizzati nei salotti privati; questo restituisce, al momento della performance, una dimensione un pò più intima in cui chi ascolta è più vicino all'artista e questo incoraggia una fruizione diversa, più attiva, della proposta culturale. Si crea così una rete all'interno del territorio dove i cittadini mettono a disposizione i loro spazi, i musicisti suonano e si riempie la vita culturale della città e dei quartieri.
Ci piacerebbe poi regalare alla città un appuntamento annuale, un festival della cultura che diventi un pò anche il simbolo della città; ci piacerebbe una situazione di multidisciplinarietà in grado di abbracciare diversi campi artistici che dessero una luce alla città.
DANILO FARAVELLI: "Questa dimensione del salotto è difficile da sostenere perchè ha anche dei costi, ma abbiamo imparato a darle valore perchè ricostruisce il rapporto interpersonale che, musicalmente, si sta perdendo. Stiamo imparando che anche un piccolo gruppo di ascoltatori è un valore aggiunto all'iniziativa che stiamo proponendo perchè ti restituisce, sulla distanza, la qualità. La gente partecipa agli eventi, ne parla, li racconta e in questo modo porta in giro l'evento, lo fa conoscere. Fra le cose in prospettiva, stiamo lavorando ad una cosa che tengo molto (in quanto insegnante di educazione musicale) ovvero l'idea di trovare degli spazi a Sesto dove organizzare corsi di aggiornamento per insegnanti e di formazione rispetto alla combinazione della musica con altre forme espressive. Avendo io lavorato per anni nella scuola combinando teatro e musica ed ho potuto appurare la forza che possiede il teatro nel recuperare fattori musicali da parte di coloro che si sentono poco inclini a praticare la musica. Ho visto, infatti, che molti ragazzi che si sentivano tagliati fuori, sono "rientrati nel gioco" attraverso un linguaggio parallelo. Si tratta quindi di trasformare l'attività unendo la proposta artistica ed il servizio e di utilità". 

4. Se doveste dare tre aggettivi all'associazione Palinsesto, quali sceglierest?
ERIKA RIPAMONTI e DANILO FARAVELLI: "Innovativa, ottimista, lungimirante e propositiva".


 

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