Dall'Ufficio Stampa Sinistra Italiana Milano riceviamo e pubblichiamo:
Giovedì 27 gennaio sarà il Giorno della Memoria, istituito in Italia nel 2000 e successivamente, nel 2005, proclamato ufficialmente dall’Onu, in occasione dei 60 anni dalla Liberazione dei campi di concentramento, la Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto.
«Ma sappiamo tutti cos’è successo in quella data? – commenta Jonathan Chiesa (Sinistra Italiana Milano), delegato per il Municipio 9 all’Antifascismo e all’Attualizzazione della Memoria – Il 27 gennaio ricorre il giorno in cui, nel 1945, l’Armata Rossa abbatte i cancelli di Auschwitz e mostra al mondo intero l’orrore dei campi di sterminio pianificato e perpetrato dal nazismo.
Nel celebrare tale ricorrenza oggi noi abbiamo un compito e un’occasione irrinunciabili. Il nostro compito consiste nel ricordare alle nuove generazioni la shoah, lo sterminio programmato degli ebrei, le deportazioni nei campi di concentramento di chiunque fosse considerato un diverso: omosessuali, rom e sinti, comunisti e oppositori politici, religiosi e sacerdoti, prostitute e zingari, immigrati e apolidi, criminali comuni.
Nelle nostre zone (nord Milano) ha avuto un ruolo dirimente la deportazione operaia di migliaia di lavoratori che nel ’43 e nel ’44 hanno organizzato immensi e straordinari scioperi contro il fascismo, la guerra e la fame, troppo spesso relegati a narrazioni secondarie ma che invece, come ricordava sempre il recentemente scomparso Peppino Valota, hanno giocato un ruolo fondamentale nell’aprire le crepe della dittatura.
Abbiamo il compito e il dovere di ricordare e smentire tutte quelle voci che tendono a sminuire la portata del fascismo nei confronti del nazismo perché le leggi razziali sono state emanate qui, da Mussolini, perché i campi di concentramento c’erano anche in Italia, perché l’idea di società gerarchica, oppressiva e conservatrice era la stessa per entrambi.
Il 27 gennaio ci dà anche l’opportunità di osservare tutte le discriminazioni del presente, quelle economiche, quelle ambientali, quelle verso le donne, quelle razziali verso i migranti, quelle verso la comunità lgbtqi+, quelle verso i disabili, quelle verso i popoli oppressi o addirittura quelle nei confronti dei più poveri. Il 27 gennaio ci permette di osservare meglio il presente e di dotarci degli strumenti per costruire un Futuro più equo e più giusto, a portata di umanità .
La Giornata della Memoria è da maneggiare con cura.»
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