Dal M5S di Sesto riceviamo e pubblichiamo:
"Leggiamo in questi giorni di una spaccatura all’interno della maggioranza sull’argomento inceneritore di via Manin, dissenso interno al PD sestese che accenderebbe il dibattito sulla chiusura dell’inceneritore più di quanto l’opposizione ed i comitati cittadini abbiano potuto fare negli anni. Vogliamo ricordare per onestà che l'unica forza politica che si è presentata alle elezioni puntando sulla chiusura dell’inceneritore è stato il Movimento 5 Stelle di Sesto san Giovanni: chiusura dell’inceneritore e rafforzamento delle piste ciclabili sono stati infatti capisaldi del nostro programma per la Città.
Siamo stati NOI che per primi, con coraggio, abbiamo presentato interrogazioni e mozioni in Consiglio Comunale al fine di chiudere l’inceneritore indicando come alternativa la raccolta differenziata e riciclo dei materiali, NOI i primi a parlare di “Rifiuti Zero”, NOI quelli che abbiamo portato a Sesto Paul Connett, il professore californiano massimo esperto mondiale di rifiuti. Ancora NOI abbiamo dimostrato che si creerebbero nuovi e numerosi posti di lavoro e ricavi aggiuntivi con la vendita dei materiali che oggi invece vengono bruciati a costi elevati e provocando danni alla salute dei cittadini.
La maggioranza ha sempre fatto orecchie da mercante contestando la definizione di “inceneritore”, che sembra dia molto fastidio al PD, tanto da volerlo spacciare alla cittadinanza come “termovalorizzatore”, salvo poi essere sconfessati dovendo probabilmente rimborsare milioni di euro presi per il CIP6: l’incenerimento dei rifiuti, oltre che essere malsano e mettere a rischio la salute dei cittadini, è antieconomico e pesa sulle medesime tasche, tanto che paghiamo di più di chi non ha l'inceneritore. Non prenderemo quindi troppo seriamente l’ennesima raccolta firme dei “Democratici per il Cambiamento” a favore della chiusura dell’inceneritore perchè li abbiamo già visti all'opera. Non vorremmo che sia per loro solo un altro cavallo da cavalcare in funzione della campagna politica cittadina che in sordina è già iniziata. Quasi certamente finirà come tutti i tentativi della “sinistra” di diversificare l’offerta politica per una propaganda fine a se stessa. Dopo aver cavalcato l’argomento per buona parte della campagna elettorale, il cavallo, per motivazioni superiori ed incontrastabili, disarcionerà i baldi “Democratici per il Cambiamento” e magicamente tutta la “sinistra” capitanata dal PD si ritroverà allineata ed in piena collaborazione, come al solito.
Ne fossero veramente convinti, se non fosse solo propaganda, potrebbero sostenere le nostre mozioni, VOTANDOLE, anche ora.
Ricordiamo all’ex Sindaco Fiorenza Bassoli, in riferimento all'articolo del “Gazzettino di Sesto”, che le colpe sono di chi amministra, mai della “maleducazione” dei cittadini: basterebbe infatti introdurre la tariffazione puntuale, la quale, come già dimostrato in altri comuni, premia i cittadini virtuosi con sconti sulla TARSU, ed aiuta a evidenziare difformità ed incongruenze, come quelle prodotte ad esempio da attività commerciali o produttive abusive. Stendiamo infine un velo pietoso sull’affermazione che “nessuna cosca si sia occupata dei rifiuti sestesi…”, visto che tutti sappiamo come le ecomafie trattino principalmente i rifiuti industriali e speciali e non quelli cittadini, se non con la complicità degli amministratori. I rifiuti cittadini sono sempre stati gestiti dalla politica e spesso usati come bancomat e strumento di ricatto occupazionale e politico nei confronti delle opposizioni (si veda Parma e Livorno). Purtroppo, il dato di fatto certo è che Sesto San Giovanni porta la maglia nera tra le città lombarde in fatto di raccolta e trattamento dei rifiuti e che la stessa Città perde l’occasione di afferrare l’opportunità di generare un’economia occupazionale e dei materiali che altrove abbassa le tasse ai cittadini e genera introiti alle casse comunali.
NOI quindi riproporremo la chiusura dell'inceneritore.
NOI la realizzeremo per il bene nostro e per le nostre tasche.
Perché la credibilità non è fatta di enunciati e di propaganda, ma di azione e coerenza.".