Da tre componenti di opposizione del Comitato Pari Opportunità riceviamo e pubblichiamo:
Martedi 11 dicembre 2018 in Consiglio comunale è stata approvata la Delibera sul Nuovo regolamento delle Consulte associative. Di fatto è stata approvata la condanna a morte della rappresentanza civica nella nostra città .
Nella mattanza delle Consulte delle associazioni è stato coinvolto, con il preciso e malcelato intento di imbavagliare la voce politica delle donne di questa città , anche il Comitato Pari Opportunità , che è stato inserito nel nuovo Regolamento sebbene non sia una Consulta di Associazioni, bensì un Organismo amministrativo che, come recita il suo Regolamento, " Formula proposte da sottoporre agli organi dell'Amministrazione Comunale ed esprime pareri sugli orientamenti, sugli atti e sulle deliberazioni che abbiano rilevanza diretta o indiretta sulla situazione femminile".
L'emendamento di stralcio del CPO dal testo della Delibera - presentato dalle forze politiche di opposizione - è stato respinto, confermando il disegno politico di tappare la bocca ad un Organismo, il cui compito è di vigilare e indirizzare le politiche amministrative nel campo delle pari opportunità , derubricandolo a mero organismo consultivo senza alcun potere, e composto da una Presidente, nominata direttamente dal Sindaco e dai 2/3 delle componenti nominate dalla Presidente, mentre il restante 1/3 delle componenti verrà eletto dalle Associazioni di categoria presenti sul territorio.
Quali siano queste generiche "associazioni di categoria" non è dato saperlo.
Di certo vengono - di fatto - dichiarate ineleggibili le donne sestesi che, pur vantando una comprovata competenza nel campo delle politiche di genere, svolgono la propria attività a servizio della città nell'ambito dei partiti politici e non nelle associazioni.
In questo modo il Sindaco Di Stefano e la sua Giunta hanno voluto delibertamente cancellare la connotazione squisitamente politica del Comitato Pari Opportunità , nato per essere di sostegno, supporto e indirizzo politico sulle tematiche inerenti la parità di genere.
Questo scempio, orchestrato dal Sindaco Di Stefano - che prosegue nella sistematica dligittimazione della rappresentanza civica nella nostra città - è stato attuato da due donne: l'Assessora Pizzochera e l'Assessora Magro, senza che nessuna delle componenti del CPO - nemmeno quelle di maggioranza - ne venisse preventivamente informata, dimostrando una volta la più totale mancanza di rispetto nei riguardi del CPO e del ruolo che è chiamato a ricoprire fino alle ore 24 del 31 dicembre del 2018, data in cui entrerà in vigore il nuovo Regolamento..
Evidentemente alle assessore Pizzochera e Magro basta tagliare in pompa magna il nastro di un parcheggio rosa per credere di aver lavorato in favore delle pari opportunità , perdendo totalmente di vista quelli che sono valori trasversali quali la lotta alla discriminazione di genere in campo politico, sociale, economico e professionale.
Una volta di più il Sindaco Di Stefano viene meno al suo ruolo di garante di tutti i cittadini sestesi, relegando le donne di questa città ad un ruolo del tutto inifluente, ancillare e subalterno, non più protagoniste al pari degli uomini delle politiche di governo, ma mere spettatrici di decisioni prese per loro dal Sindaco.
Sesto San Giovanni, Anno Domini 2018 : bentornati nel Medievo.
Simona Durante - Componente di Opposizione CPO
Sara Gueddouda - Componente di Opposizione CPO
Maria Pia Ricciardi - Componente di Opposizione CPO