Sembrerebbe una non-notizia: Giulia Arturi ha rinnovato il contratto. Non c'è clamore perchè la capitana comincerà la sua sedicesima stagione consecutiva con le rossonere, cui vanno aggiunte le prime due spese nelle giovanili. Un record di fedeltà all’interno del GEAS (lo stesso della madre Rosi Bozzolo, protagonista dell’epopea degli anni 70) che ha pochi precedenti a questi livelli in Italia. Una corsa che ha avuto naturalmente momenti di gloria ed altri di grande frustrazione, ma che conserva il fascino delle “classiche”. La contabilità di questa bandiera umana si perde fra le migliaia di punti, le centinaia di partite e di assist, ma soprattutto conserva il senso di una continuità di rendimento che si salda all’aspetto emozionale per consegnare il ritratto di una giocatrice-sicurezza nel ruolo più delicato del basket.
E lo sottolinea coach Zanotti: “Giulia è la nostra capitana, la più esperta tra le nostre giocatrici italiane. Sono molto felice che lei possa riconfrontarsi con la serie A1: era il suo sogno. È la figura-simbolo del Geas, in un ruolo fondamentale per la squadra: la sua maturità, acquisita anche in diverse stagioni di assenza dalla massima serie, sarà per noi un punto fermo. Speriamo di riuscire a compiere assieme un buon campionato”.
La grandezza di questa campionessa sta anche nelle sue parole: "Facendo un bilancio posso dire che per me si è trattato di una conquista graduale, con tantissimo divertimento, numerosi sacrifici. Ora la gioia di avere un’altra occasione. Non vedo l’ora di ripartire!
Le circostanze della vita mi hanno portato ad avere quella che penso essere una grande fortuna: poter giocare tanti anni con la stessa maglia. Questa è diventata negli anni casa mia. In certo senso lo era da prima che nascessi. Il Geas è un club unico, per storia, tradizione e ambiente: chi ci arriva ne rimane sempre catturato. Non ci si stanca mai di cantare insieme le canzoni degli 883: ogni volta sono diverse perché accompagnano una nuova serata, persone diverse, un’altra nuova gita. Così ogni stagione, quando rimetto piede in Falck, mi trovo davanti a sfide inedite, un altro campionato, gente da conoscere. Solo Carletto è rimasto sempre lo stesso (risata, ndr). Qua non ci si annoia mai.
Il prossimo campionato sarà difficile. Abbiamo l’esperienza negativa della retrocessione di due anni fa: alla fine una grande delusione dopo un campionato combattuto ma sempre in salita. Ora ripartiamo con l’obiettivo di essere in A1 per restarci. Vorrei festeggiare una salvezza quest’anno!"