Il parco Marx-Cantore, da oggi 28 giugno, ospiterà una nuova casetta dell'acqua che vede l'ubicazione nei giardini di via Carlo Marx in seguito alla preferenza scaturita dalla votazione proposta dal comune rivolta a tutti i cittadini.
Questo momento di condivisione è maggiormente incrementato nella sua importanza dalla possibilità di un servizio pubblico e dall’utilizzo di un bene universale come l’acqua.
L’installazione è stata un’idea di CAP Holding e questo particolare fa emergere il proponimento perseguito, ovvero ottenere il massimo grado di qualità. E i rigorosi controlli periodici dell'Asl e del Laboratorio Analisi della società di erogazione Amiacque ne garantiscono una sicurezza certificata.
Qualità, comodità ed eco-sostenibilità uniti sotto lo stesso tetto della casa dell’acqua, un’acqua la cui composizione chimica non è differente da quella che scorre dal rubinetto delle proprie abitazioni. Una differenza, se si vuole, sarà la possibilità di servirsi con acqua frizzante.
“Questa installazione è la 131esima inaugurata” dice il vicepresidente di CAP Holding Franco De Angeli, in sostituzione al presidente Alessandro Ramazzotti. “Non ci sono trasporti. L’acqua arriva direttamente dall’acquedotto” continua, per sottolinearne i vantaggi ambientali. L’auspicio di un sempre maggiore utilizzo di bottiglie di vetro, in sostituzione di quelle di plastica, viaggia ancora in direzione dell’eco-sostenibilità.
A prendere la parola è stato anche Aldo Gaggiano, residente del quartiere, che, insieme ai figli Diego e Mirko, ha fornito, in tempo utile, l’informazione sul processo di hackeraggio in corso nel sistema delle votazioni per l’ubicazione della casetta e ha così permesso la rettificazione delle anomalie.
Dice: “è un prezioso esempio di servizio sociale a favore dei cittadini esaltato dall’alto grado di valore contenuto nel bene messo a disposizione di tutti, l’acqua. Un movimento spontaneo e sentito da parte di molti cittadini che, con 1802 voti, hanno dato prova di correttezza e partecipazione. E non solo. Ma anche una maturazione civica visibile e palpabile”.
Un progetto dunque che ha visto la piena adesione delle entità a cui era rivolto, ovvero i cittadini. Il comune di Sesto San Giovanni è stato il primo a dare la possibilità ai propri cittadini di scegliere la preferenza del luogo in cui collocare il servizio.
È alta la speranza di una ulteriore terza installazione “magari prima del termine del mandato”, come dice il sindaco Monica Chittò.
Il bene comune quale è la casetta dell’acqua dovrebbe rientrare nella coscienza di tutti essere salvaguardato.
“Non c’è telecamera che tenga di fronte ad un presidio sociale per un’opera di prevenzione” sottolinea il sindaco.