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ABB - IN CASSA INTEGRAZIONE 50 DIPENDENTI - TENSIONE TRA SINDACATI E AZIENDA -

È vero che il settore è in crisi, che il prezzo del petrolio non aiuta, ma cosa si sta facendo per diversificare?

Redazione
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ABB - in cassa integrazione 50 dipendenti - Tensione tra Sindacato e Azienda

La tensione continua tra sindacati e azienda all'ABB di Sesto San Giovanni. Dopo il mancato accordo sul licenziamento di 7 lavoratori del sito di Sesto San Giovanni su 1.000 dipendenti, mercoledì si è consumata un’altra spaccatura di fronte all’apertura della procedura di cassa integrazione ordinaria.

 “Abbiamo chiesto all’azienda le motivazioni del ricorso alla cassa, c’è stato spiegato che c’è un calo produttivo del settore epc oil & gas – spiega Vittorio Sarti, segretario generale Uilm Milano -. Abbiamo chiesto cosa stesse facendo ABB per cercare di uscire da questa situazione ma le risposte sono state molto vaghe, non ci sono certezze, nemmeno sulla rotazione dei lavoratori che entreranno in cassa integrazione.

Non condividiamo non si possa garantire un minimo di rotazione di fronte a una richiesta di cassa integrazione per un massimo di 50 lavoratori in un sito produttivo che conta un migliaio di dipendenti”.

 “Ancora una volta l’azienda procede senza prendere in considerazione aperture migliorative rispetto a quanto prevede la legge – continua Giuseppe Aguzzi, rsu Uilm in ABB – E’ un modus operandi che non ci permette di firmare l’accordo.

È vero che il settore è in crisi, che il prezzo del petrolio non aiuta, ma cosa si sta facendo per diversificare?  Anche oggi non ci sono state date risposte concrete.  Unica nota positiva dell’incontro: l'azienda ha ribadito che non intende chiudere alcuna unità. Ma restano le preoccupazioni per possibili nuovi esuberi”.

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