C’è chi dipinge le pareti della propria casa.
Rosa, azzurro tenue, arancione, giallo ocra...verde. Ogni colore ha un suo perché.
C’è poi chi preferisce affidare il proprio buon umore e stato d’animo al colore naturale della clorofilla.
C’è chi si dedica al candore verde delle piante.
Adesso ha 21 anni, ma è da quando frequentava la scuola elementare che si dedica alla cura di diverse specie di piante.
Dario, studente universitario, facoltà di Chimica Industriale, nel suo tempo libero, tra diversi svaghi e divertimenti, si dedica alla coltivazione.
Sul balcone di casa propria, inizialmente sotto la tutela e la compagnia del proprio padre. Il tempo ha insinuato in lui la consapevolezza di tecniche apprese dal padre, una probabile predestinazione ha fatto maturare l’esperienza portando a frutti forse inaspettati.
Dal padre è stato appreso un accurato seppur spartano utilizzo di bastoni e legnetti per il sostentamento delle future piantine; la scontatezza della loro utilità e funzionalità è stata colta dal giovane Dario.
In principio erano pomodori. Così il padre iniziò, così il figlio proseguì.
Ma il figlio si accorse ben presto che le cure che il padre dava alle piante non erano sufficienti. Il tempo gli diede a disposizione gli elementi per approfondire una coltivazione che sarebbe sfociata in fantastica dedizione e passione.
Per parlare della strumentazione, poche righe bastano.
Secchiello, paletti, vasi, terra, forbici, irrigatore, annaffiatoio…
Il materiale è povero, basilare, ma il suo utilizzo non è altrettanto scontato e banale. Bisogna avere le capacità per un uso appropriato degli elementi a disposizione, in modo tale anche da non incorrere in grosse spese. Se tenute con cura, le strumentazioni primarie possono essere utilizzate a lungo e in modo esauriente e proficuo.
Brico e Centro Giardinaggio sono luoghi sicuri per l’approvvigionamento. Forse a pochi passi da casa, forse raggiungibile con l’ausilio di un motore, comunque tranquillamente accomodanti per le necessità.
“Fuori asfalto e macchine, dentro casa il proprio angolino verde”. Le parole con cui si apostrofa Dario per descrivere il giovamento di questa attività.
Circa due anni fa il luogo d’azione ha visto un ampliamento. Dal balcone al giardino condominiale.
Era stato utilizzato del compost per concimare la terra formato anche da semini di pomodoro. Messo nella terra di alcuni vasi sul balcone, in primavera con sorpresa produsse piante di pomodoro. Non volendole “uccidere”, ma farle crescere, Dario decise di ripiantarle nel terreno del giardino. Venivano saltuariamente controllate, ma crescevano strisciando tra l’erba alta, in assenza di paletti per sostenerne il peso. Quell’anno, la crescita e i prodotti non vennero molto presi in considerazione. Ma l’anno successivo, Dario si decise a ripetere l’esperimento e piantò alcuni semi nel terreno in autunno. L’impegno preso questa volta fu serio. Venne disposto uno spazio più ampio per la coltivazione e i fusti in formazione vennero legati alla recinzione per permetterne una crescita sostenuta.
Purtroppo non tardarono ad arrivare le prime lamentele dei condomini e il poco sole che da quella parte del giardino batteva causava una crescita lenta. Eppure, quanto messo in atto dal giovane ha permesso la nascita di un divertente aneddoto, ora in nostro possesso.
Il giardino del palazzo confina con il cortile di una scuola che, nel periodo della seconda prova di coltivazione, era percorso da muratori e operai occupati in qualche genere di lavori. Dario testimonia che alcuni di essi, forse leggermente affamati perché vicini all’ora di pranzo o incuriositi dal dolce sapore che promettevano quei frutti rossi, allungarono le mani per prelevare dagli esili rametti alcuni pomodori. Dalla finestra Dario con curiosità, sorpresa e un pizzico di orgoglio osservava quanto accadeva, osservava l’uomo ritornato allo stato latente di raccoglitore.
Insieme a Dario, i protagonisti di questa breve storia sono diverse specie di piante carnivore del genere di dionaea (3 specie diverse), Drosera (11 specie), Sarracenia (5 specie), alcune piante aromatiche e ortaggi (cimum basilicum, Capsicum annuum , Salvia officinalis, Rosmarinus officinalis, Mentha spicata, piperita e longifolia, Myrtus communis, Helichrysum italicum, Kumquat, Ribes, Acetosella oxalis), alcune rampicanti (Hedera helix, Parthenocissus quinquefolia, Rhyncospermum jasminoides, Bignonia), alcune Succulente (Aeonium, Delosperma lehmannii , Echeveria glauca, Graptopetalum, Sempervivum, genere Crassula, genere Sedum) e piante varie tra cui Cycas, Sphagnum, Juncus acutus, Guzmania, Saintpaulia, Trachycarpus fortunei (palma), Opuntia ficus-indica, Cyperus alternifolius, Scindapsus, Chlorophytum comosum, Tillandsia, Chrysanthemum, Rosa e ovviamente il Solanum lycopersicum, ovvero la pianta di pomodoro.
Quante persone continuano ad intrattenere un contatto diretto con la natura, in un ambiente sterile e povero di vita floristica come la città?