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AL VIA LA XII EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA BIODIVERSITÀ

IL PARCO NORD SARÀ LA LOCATION DELLA KERMESSE TRA EVENTI, ATTIVITÀ, MUSICA, LABORATORI...

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Si è svolta ieri sera presso l'auditorium di Villa torretta a Sesto San Giovanni la conferenza di inaugurazione della XII edizione del Festival della Biodiversità che si terrà al Parco Nord fino al 23 settembre. È stata una cerimonia che ha spiegato in maniera esauriente quanto accadrà nei prossimi dieci giorni, sottolineando l'aspetto legato alla difesa del patrimonio culturale e alle risorse naturali che raccontano la storia di una comunità e ne rappresentano l'anima vera. Lo slogan scelto per questa edizione "La natura, dove il passato incontra il futuro" è sintomatico del fil rouge che quest'iniziativa vuole seguire.

Molti gli interventi da parte delle istituzioni e di esperti: il presidente del Parco Nord Milano Roberto Cornelli ha introdotto la serata ringraziando le persone che si sono prodigate per la realizzazione dell'iniziativa ed ha poi presentato i vari ospiti della conferenza. I primi saluti istituzionali sono stati quelli di Daniela Maggi (assessore cultura di Cinisello Balsamo) che ha sottolineato l'integrazione tra la cultura e la natura; a seguire ha preso la parola Tatiana Cocca (sindaco di Cormano) che ha evidenziato la crescita d'importanza del Parco Nord e del Festival che riesce a condensare l'anima di questo enorme spazio che viene vissuto quotidianamente a 360°. È intervenuto poi Adriano Radaelli (assessore cultura di Bresso) che ha messo in risalto la bellezza del Parco Nord ed il suo legame culturale con il territorio. L'on. Guido Della Frera (presidente di Villa Torretta) ha espresso la sua soddisfazione per la manifestazione, ha fatto gli "onori di casa" ed ha illustrato brevemente la storia di Villa Torretta.

Dopo questo spazio dedicato ai saluti istituzionali, si è entrati nel clou della conferenza con gli interventi degli esperti che hanno espresso il loro punto di vista su "Cosa significa Patrimonio oggi?". Molto interessante è stato il contributo video del filosofo Mauro Bonazzi che ha spiegato chiaramente e lucidamente l'importanza della parola patrimonio: "È una parola densa, a cui spesso attribuiamo un significato concreto. Ma dietro questa parola c'è una ricchezza e una complessità diversa; quello che si ha determina un pò anche quello che siamo perchè il patrimonio di una persona determina anche lo status. La nostra interpretazione di patrimonio è spesso legata alla roba materiale un pò come per la novella di Giovanni Verga "La roba" in cui il contadino Mazzarò lavora duramente ed accumula un patrimonio fatto di cose. Questa visione è un pò troppo superficiale perchè il patrimonio è anche un qualcosa di meno statico, un sistema in perenne trasformazione (proprio come l'ambiente di un parco). Il patrimonio si sviluppa, si evolve. Lo stesso discorso vale per l'identità. Bisogna quindi imparare a gestire questi insiemi complessi in cui ci troviamo a vivere. 
Il patrimonio descrive ciò che siamo ma noi non siamo solo esseri individuali perchè viviamo insieme, è importante perciò diventare parte di una rete più ampia. Bisogna pensare al patrimonio come un qualcosa da costruire per lasciare a chi verrà dopo. Ed è anche la sfida del festival che ci apprestiamo ad inaugurare". 

La discussione che è stata innescata dalla visione di questo video ha permesso di conoscere le diverse sfaccettature della parola patrimonio a partire dall'intervento di Riccardo Gini (direttore del Parco) che ha ribadito il prendersi cura delle cose a cui teniamo e di fare molta attenzione alle risorse in esaurimento. L'urbanista Paolo Pileri ha posto l'accento sulla riconoscibilità del patrimonio mediante una responsabilità civile, sulla sua conservazione e sulla possibilità di lasciarlo in eredità a chi verrà dopo. "Bisognerebbe dare il giusto peso alle radici culturali e fisiche: nel parco, ad esempio, noi vediamo tantissimi alberi ma in realtà sono tutte radici. Dobbiamo renderci conto però che mentre con la mano destra continuiamo ad inneggiare al patrimonio, con la mano sinistra continuiamo ad asfaltarlo. È importante correggere il tiro altrimenti si continuerà a sbagliare con gravi conseguenze per tutti: dobbiamo prendere consapevolezza della realtà che viviamo per potercene prendere cura". 

Molto apprezzate anche le argomentazioni degli altri relatori: Matilde Ferretto (economista agrario) ha puntato i riflettori sull'aspetto squisitamente economico-sociale del patrimonio, Nunzia Borrelli (sociologa dell'ambiente) e Laura Lamarra (esperta di sostenibilità ambientale) hanno fornito dati ed esperienze relative alla condizione attuale soprattutto da un punto di vista della sostenibilità. Infine il giornalista Massimo Acanfora ha raccontato la sua esperienza all'interno de "L'altra economia" e del suo impegno nel conservare un patrimonio di informazioni utili per il futuro.

La prof.ssa Annastella Gambini ha poi presentato il Premio "SEMI PER UN FUTURO MIGLIORE";  a seguire sono stati conferiti dei riconoscimenti prima a due studenti dello IED (Istituto Europeo del Design) per le loro tesi di laurea e poi ad uno studente del Liceo di Brera (accompagnato da due docenti) per il progetto "Vegetale fantastico - Il Design della Natura".

Per il programma completo del Festival QUI


 

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