Riportiamo il messaggio di ieri del Sindaco Monica Chittò in occasione della festa, appena passata, del 25 aprile .
"Care amiche, cari amici,
tutte le iniziative promosse per il 25 aprile dal nostro Comune si intitolano come questo foglio di diario: un modo per sottolineare l'attualità di quell'evento, e comunque la nostra voglia che attuale rimanga.
Qual è la verità profonda, quale il lascito dell'esperienza resistenziale settant'anni dopo? E come possiamo trasmetterlo alle generazioni più giovani, alle ragazze e ai ragazzi che popolano e rendono viva la nostra città ?
Me lo chiedo in generale, ma me lo chiedo soprattutto perchè in questo momento sono il Sindaco di Sesto San Giovanni, città Medaglia d'Oro al Valor Militare della Resistenza: per me, per chi partecipa alla mia esperienza di governo, si tratta di valori fondamentali.
Non possono, non devono divenire un brand cittadino, come, altrove, il vino buono, i prodotti tipici, un'opera d'arte.
Allora bisogna renderli attuali: è possibile farlo, anche se non si tratta di una vicenda banale o scontata, perchè per i ragazzi d'oggi, settant'anni, sono un'era geologica.
Provo a rileggerli insieme a voi.
Parto dal CORAGGIO e dall' ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA': oggi non li ritroviamo facilmente e immediatamente, ma dobbiamo saper leggere, e saperci sintonizzare, con il fiume carsico delle molteplici forme di impegno giovanile.
Certo, siamo consapevoli che quelli erano tempi diversi, grandi e terribili, oggi i nostri tempi sembrano forse banali: tuttavia, basti pensare all'ultima delle tragedie del Mediterraneo per capire come le parole PRENDERE PARTE conservino piena e totale attualità .
E se le persone non lo fanno, se rimangono alla finestra, tempi un po' banali e incerti, ma pieni di paure e di ansie per il futuro, rischiano di divenire tempi pericolosi.
L'ANTIFASCISMO oggi possiamo rileggerlo, prima di tutto, coma vocazione alla libertà , rifiuto di ogni forma di oppressione, scelta morale divenuta impegno concreto.
La nostra difficoltà , forse, è anche quella di entrare in sintonia con molte persone che vivono la libertà come mero dato individuale, come il far ciò che si vuole, pacificamente garantito, come libertà che non è collegata chiaramente alla democrazia e, d'altro canto, l'esclusione dal lavoro di molte e molti giovani allontana da una lettura sociale e collettiva della libertà .
Le paure fanno il resto, ed è un resto grande, che vede l'avanzare in Europa di formazioni xenofobe, razziste, nazionaliste, negatrici dell'antifascismo (basta una breve scorsa ai vari risultati elettorali delle Europee).
L'ANTIFASCISMO in realtà è stato una scelta per la libertà collegata alla democrazia e al cambiamento sociale.
Molti partigiani non avevano connotati ideologici profondi (e qui si ritrova una similitudine con l'oggi), ma questa spinta l'avevano nel cuore.
E coloro i quali avevano riferimenti ideologici, li vivevano come idee forti, anche molto diverse e contrastanti, ma ebbero la capacità di farle convivere: tutti i resistenti seppero costruire unità , tutti avevano la voglia di costruire una società più progredita, della quale davano letture molto diverse, ma che la Costituzione ha saputo sintetizzare.
Coraggio, libertà , democrazia, progresso sociale, e SOLIDARIETA': probabilmente, proprio dalla solidarietà dobbiamo ripartire per trasmettere il lascito della Resistenza.
E raccontare le vicende, narrare storie, dare voce ai libri e alle testimonianze, ma rendendo i ragazzi protagonisti di quei giacimenti etici e sociali. Penso alle iniziative di questi giorni, penso alla partecipazione degli studenti al Giorno della Memoria.
PROTAGONISMO, appunto, come furono protagonisti le donne e gli uomini della Resistenza, anche nella nostra città .
E io mi interrogo su quali temi possano riportare fra i nostri cittadini quella voglia di protagonismo e di cambiamento che non è scomparsa, ma si è molto affievolita.
Non ho tutte le risposte, ma penso che i valori che ho citato debbano continuare a fondare la nostra comunità .
Questo termine, COMUNITA', può essere una rilettura del lascito resistenziale e dei principi costituzionali? Sono convinta di sì.
Termino qui, con uno sguardo retrospettivo alla storia dell'antifascismo sestese: negli occhi le operaie del Mage che per prime si ribellarono al nazifscismo.
RIBELLIONE ALL'INGIUSTIZIA, ecco, è l'ultimo valore che vorrei evocare: il coraggio di ribellarsi può appassionare le ragazze e i ragazzi di oggi, che di ingiustizie ne subiscono non poche?
Buon 25 Aprile a tutti!"
Monica Chittò