Oggi pomeriggio Adriano Panatta alla Libreria Tarantola per presentare il libro "LE SFIDE, I PROTAGONISTI, LE EMOZIONI
DEI PRIMI CINQUANT’ANNI DI TENNIS OPEN"
Tutto comincia nel 1968, l’anno in cui, insieme a tanti importanti cambiamenti, nasce il tennis Open, aperto a dilettanti e professionisti: d’ora in poi ogni gara sarà una sfida fra i giocatori più forti. Adriano Panatta è solo un diciottenne che si fa strada nei tornei juniors, ma a Wimbledon disputa «uno splendido match, perdendo in semifinale contro l’australiano John Alexander», come scrive Gianni Clerici nella cronaca del 5 luglio. E l’anno dopo assiste alla vittoria di Rod Laver, che conquista il primo Grande Slam dell’era Open. Con questi ricordi si apre il racconto di Panatta, una storia lunga cinquant’anni dove si intrecciano le sfide leggendarie, le sconfitte brucianti, i colpi impossibili, i segreti e le bizzarie dei campioni, che sono avversari e amici, i mille aneddoti raccolti dentro e fuori dal campo. Ci sono Connors incitato dalla battagliera madre e Nastase che recita al pubblico le poesie di Vilas, la rivalità fra l’orso Borg e l’antipatico McEnroe e i record delle sorelle Williams, le giocate cristalline di Federer e l’energia agonistica di Nadal. Un racconto appassionato e scanzonato, epico e ironico, che fa ritrovare l’atmosfera delle grandi competizioni, rivivere l’emozione del match point, riassaporare il suono inconfondibile di un bel colpo piatto.
Adriano Panatta, considerato il più grande tennista italiano, ha vinto 10 titoli internazionali fra cui Roma e Roland Garros. Nel 1976 è stato il giocatore di punta della squadra che si è aggiudicata l’unica Coppa Davis conquistata dall’Italia. Lasciato l’agonismo, è stato telecronista di tennis per la Rai, assessore allo Sport della provincia di Roma, opinionista televisivo, conduttore radiofonico. Nel 2009 ha pubblicato l’autobiografia Più diritti che rovesci.
Adriano Panatta, considerato il più grande tennista italiano, ha vinto 10 titoli internazionali fra cui Roma e Roland Garros. Nel 1976 è stato il giocatore di punta della squadra che si è aggiudicata l’unica Coppa Davis conquistata dall’Italia. Lasciato l’agonismo, è stato telecronista di tennis per la Rai, assessore allo Sport della provincia di Roma, opinionista televisivo, conduttore radiofonico. Nel 2009 ha pubblicato l’autobiografia Più diritti che rovesci.