I Gogol Bordello si sono esibiti sabato 21 giugno 2014 sul palco del Carroponte di Sesto San Giovanni.
La formazione, statunitense di base ma dall’identità multi etnica, ha parecchio seguito qui in Italia e già prima dell’inizio, è palpabile l’adrenalina.
Si spengono le luci ed entrano i Gogol Bordello.
Come apertura dello show, la canzone prescelta è ”We Rise Again”, estratta dall’ultimo album “Pura Vida Conspiracy”: travolgente, martellante, la voce di Eugene Hutz ha la capacità di trasformare, seduta stante, il concerto in una festa danzante.
Merito del gypsy rock, genere più unico che raro, nonché tratto distintivo della band.
Lo spettacolo al quale si assiste è un tripudio di gioia, colori ed energia positiva. Il frontman ha la carica di un ragazzino: salta, corre e canta con una precisione quasi chirurgica.
Ma non è solo questo a far la differenza: la carica contagiosa di Hutz cattura ogni singolo spettatore, facendogli quasi credere di avere un rapporto diretto con lui.
La scaletta propone brani tiratissimi, come l’accoppiata “Not A Crime” e “Wonderlust king” che fa salire la temperatura, già torrida, in quel della location sestese.
O anche “Immigraniada”, un vero e proprio coro da stadio, dove pubblico e band si fondono in un elemento unico.
C’è anche spazio per “Malandrino”, tributo all’Italia particolarmente apprezzato da tutti i presenti.
Le canzoni si susseguono una dietro l’altra, in una marcia interminabile che ha sapore di festa e convivialità.
Non ci si rende conto del tempo che scorre e in men che non si dica, il concerto è già concluso. Uno show talmente tanto intenso che sembra essersi finito troppo in fretta.
Ma la realtà dei fatti è che, quando una band è in grado di far entrare il pubblico nel proprio e viceversa, ci si sente parte di un tutt’uno che tutti vorrebbero non avesse mai fine.
E i Gogol Bordello, in queste cose, sono davvero dei maestri.