"La ballata dell'acqua" è il primo singolo estratto dal viaggio in mare di “Maqroll”, un concept album, un libro e uno spettacolo pubblicato il 21 giugno con la produzione artistica di Raffaele Rebaudengo e FiloQ.
Il capitano Achab era accecato dal pensiero di Moby Dick. Non esisteva altra ragione di vita al mondo e, proprio da questa ossessione, prende spunto “La ballata dell’acqua”, una canzone intrisa di pensieri persistenti che assillano l’animo umano. L’acqua, parola che viene reiterata in continuazione, appunto quasi ossessivamente, si carica di una connotazione ostile e crudele che complotta contro la possibilità stessa di fermare l’ossessione.
«Per realizzare il video desideravo qualcosa che trasportasse tutto questo al mio mondo, ai miei luoghi di riferimento. Sono cresciuto in un luogo in cui il mare è parte fondamentale del paesaggio e dell’uomo e a quel mare volevo rendere omaggio: perciò mi sono recato alla Cineteca dell'Archivio Storico della Fondazione Ansaldo di Genova e ho chiesto loro di aiutarmi. Ho passato una giornata intera a scoprire racconti del mare che non potevo immaginare, documenti e diari di bordo di straordinaria bellezza, immagini inedite nella ricchissima cineteca e così abbiamo scelto di accompagnare la canzone con la cronaca di una vacanza sul Piroscafo Roma datata ai primi anni Trenta del Novecento. Nelle immagini in bianco e nero montate da Andrea T, mi intrigava la possibilità di creare un netto contrasto fra l’allegria e la spensieratezza degli ospiti che si godono la crociera e il racconto del brano, decisamente più teso e sospeso. Proprio questo, credo, dà la misura di quanto pesano le ossessioni. Quando ne sei vittima ogni momento non è più libero di essere vissuto, ma costretto al ruolo di un’attesa. Qualcosa di terribile sta per accadere, ma se accadrà o meno non è dato saperlo». Federico Sirianni
MAQROLL
Il disco, il libro, lo spettacolo
“Maqroll” è il nuovo “concept album” di Federico Sirianni, con il mare come rumore di fondo, ispirato alle avventure dell’omonimo e celebre gabbiere, raccontate nei romanzi dello scrittore colombiano Alvaro Mutis.
Cos’è un gabbiere? Un gabbiere è il marinaio che si occupa di tutto il sistema delle vele di una nave, è quello che passa la maggior parte del tempo di navigazione sull’albero più alto, è quello che vede le cose, la terra, i banchi di pesce, i capodogli, i naufraghi, prima degli altri.
Il gabbiere Maqroll è il testimone dell’incollocabilità, è l’Ulisse che, arrivato a Itaca, decide comunque di imbarcarsi di nuovo e riprendere il viaggio, “per la sola ragione del viaggio” come cantava Fabrizio De Andrè, che, per primo, ha utilizzato le parole di Alvaro Mutis in una canzone (la bellissima “Smisurata preghiera”) e a cui questo progetto si riallaccia in un immaginario filo rosso che attraversa Genova e la sua grande canzone d’autore.
“Maqroll” non è solo un disco di canzoni. L’album, infatti, è contenuto in un libro (ed. NotaMusic) che raccoglie un’antologia di scrittori, poeti, illustratori e fotografi (da Enrico Remmert a Remo Rapino, da Anna Lamberti-Bocconi a Bruno Morchio, da Vincenzo Costantino Cinaski a Guido Catalano, da Roberto Mercadini a Martha Canfield, traduttrice e amica di Alvaro Mutis) i quali, ognuno nella propria forma espressiva, hanno contribuito a questo racconto di viaggio, definito “La ballata dell’incollocabilità”
In ultimo, “Maqroll, gabbiere” è uno spettacolo di narrazione e canzoni diretto da Sergio Maifredi e prodotto da Teatro Pubblico Ligure, di cui è protagonista Federico Sirianni con Raffaele Rebaudengo e Filippo “FiloQ” Quaglia.
Il gabbiere è al timone di un vecchio cargo mercantile (il cosiddetto “tramp steamer”) per raccontare la condizione esistenziale dell’uomo, vista come un lungo viaggio per mare; un viaggio in cui i grandi personaggi della letteratura marina (il capitano Achab di Melville, il pescatore Santiago di Hemingway, gli ammutinati del Bounty, l’albatro ucciso dal vecchio marinaio di Coleridge) s’incrociano sulle rotte più pericolose, tra tempesta e bonaccia, tra venti avversi e mostri marini. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Pubblico Ligure e rientra nella Stagione Soriteatro 2020/2021, ideata e diretta da Sergio Maifredi.