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Frank Bramato: venerdi esce il nuovo disco è "Suoni Crudi"

attitude for music

Redazione
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Frank Bramato torna sulle scene con “Suoni crudi“, il nuovo album anticipato dal singolo “Hallelujah” e che arriva a distanza di circa tre anni dall’esordio “Non essere” (Seahorse Recordings, 2021).

Un disco che a livello sonoro si stacca (quasi) del tutto dal precedente, ma che lascia intatta la forma di scrittura insieme al messaggio di denuncia, lotta e resistenza nei confronti di un sistema sempre più omologato. Una sorta di scherzo serio!

L’idea iniziale dell’artista salentino era quella di chiudere l’album utilizzando meno “artifizi” possibili, attraverso la ricerca di sonorità che potessero allontanarsi nettamente dalle produzioni contemporanee, dove molto spesso gli strumenti passano in secondo piano se non addirittura scompaiono. Col passare del tempo l’obbiettivo si avvicinava sempre di più, arrivando addirittura a superare tutte le aspettative, fino a diventare un album vero, costruito con chitarre e pedali vintage magistralmente suonate da Luca Nutricati che ha collaborato alla realizzazione dell’intero album, e l’uso di strumenti non proprio convenzionali come il theremin.

L’ analogico quindi come religione dominante per la produzione del disco, per lasciare poi piccoli dettagli alla “minoranza digitale”. Già dal primo brano, un blues old school, si può notare questo tipo di lavoro. Seguono quattro brani surf, che spaziano dal “pulp” al “melodico”; le batterie registrate in stile anni ’60 con microfoni a condensatore (a nastro) sfruttando il riverbero naturale della stanza. Per finire un brano country-western e una citazione al famigerato “lunedì cinema” suonato dagli Stadio e cantato da Lucio Dalla.


Francesco Frank Bramato, musicista/artista fuori dagli schemi, in attivo dal 2001 con il gruppo “BlekAut” con il quale, dopo le prime esperienze in provincia di Lecce, riesce nel giro di un anno a convincere un pubblico più ampio attraverso degli inediti che fanno parte del primo disco “inventando con le mani”. Il genere varia dal folk al rocksteady. La band vince diversi premi aggiudicandosi la possibilità di aprire concerti importanti, tra i quali Caparezza, Meganoidi, Roy Paci, 99 posse, Afterhours, Ska-P, Banda Bassotti, linea 77 e tanti altri. Rimane in attività con la band fino al 2010, che lascia per dedicarsi allo studio della voce e del canto sperimentale seguendo l’eredità lasciata da Demetrio Stratos. Collabora con molti musicisti del panorama progressive e sperimentale italiano che culmina con la registrazione del brano “piccola operetta barocca in tre atti” . Pallino fisso dell’artista è quello di unire la voce alla scrittura e quindi all’interpretazione. Studia sceneggiatura e drammaturgia a Roma. Dopo l’esperienza romana scrive uno spettacolo di teatro-musica “l’uomo di Bogotà” ispirato ad un racconto breve di Amy Hempel, un monologo per arpa e voce “ennesime metamorfosi” e la drammaturgia dello spettacolo di teatro-musica “HIDALGO”. “Non essere” è il primo lavoro da solista, 8 tracce che rimarcano la tendenza dell’artista ad uscire fuori dai canoni classici, alla moda o convenzionali, seguito dal cortometraggio “Al Diavolo le Sinapsi” e da “Suoni Crudi”, l’ultimo lavoro discografico.

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