E’ tempo di parlare di un grande artista, forse troppo di nicchia e indie (come si usa adesso!) e del progetto di questo ragazzo classe 1980 nato a Taipei e trasferito a Montreal in Canada.
La sua carriera è costellata all’inizio di una infinita produzione di cassette e EP strumentali mai ufficialmente usciti.
E’ nel 2011 che si impone nella scena musicale d’avanguardia mondiale con il primo CD BADLANDS e subito finisce in lizza per l’ambitissimo titolo di miglior band per il Canadian Polaris Music Prize 2011 (vinto quell’anno però dagli Arcade Fire).
I suoi suoni sporchi, echeggi vocali graffianti e disturbati registrati con un microfono anni 60 fanno sognare.
Difficile classificarlo in un genere, è lui un genere, a metà tra Elvis Presley e Wong-Kar-Wai il regista di Hong Kong capace con i suoi film di trasportarti in anfratti bui, onirici e depravati dell’animo umano.
Infatti Alex Zhang Hungtai (questo il nome del ragazzo che si cela dietro il progetto) ha asserito parlando della sua musica che è stata molto influenzata dai suoi continui spostamenti e viaggi on the road e dai film dove i protagonisti hanno viaggiato per lunghe distanze in ricerca di qualcosa, in esilio, diseredati, senza una casa o un posto dove tornare.
La sua musica sembra essere un echeggio post-moderno romantico e cupo, visionario in un passaggio di tempo che presto distorce le relazioni costruite.
La prima parte del suo secondo lavoro comincia in Canada DRIFTERS e presenta l’uso di strumenti dal vivo come bassi, chitarre, piano, rum machine e sassofoni.
Finita la sua storia amorosa decide di continuare questo album spostandosi a Berlino dove concluderà LOVE IS THE DEVIL e li farà uscire come doppio album nel maggio del 2013.
Stupendo.
Siamo ai giorni nostri ed il suo terzo lavoro annunciato ad Agosto di quest’anno è nelle mie orecchie ora. Infatti è stato rilasciato l’11 Novembre sempre per la Zoo Music così come fin dall’esordio.
4 tracce per oltre 30 minuti di suoni da ascolto difficile, lo ammetto, completamente strumentale, malinconico e pacato.
Ti catapulta su una nave, solchi i mari, e gli asfalti di metropoli al neon, ti dà un addio.
Infatti a sorpresa ad ottobre tramite una serie di tweet, l’anima del progetto Dirty Beaches, Alex Zhang Hungtai, tramite il suo account ufficiale, ha fatto sapere che non avrebbe più portato avanti il progetto e che STATELESS sarebbe stato l’ultimo CD.
Promette però che nel 2015 ci sarà nuova musica e progetti, ma la tristezza e la malinconia avanza. Vedremo.
R.I.P. DIRTY BEACHES 2005 - 2014