Ricominciare puntando su se stessi: la start-up come trampolino di lancio nell’imprenditorialità.
Valutare le proprie competenze e decidere di essere il capo di se stessi.
La ricerca del lavoro per chi è disoccupato o inoccupato diventa una delle fasi più critiche della propria vita, soprattutto quando l’idea del posto fisso è ancora così radicata come in Italia. Il concetto di lavoratore dipendente viene paventato sistematicamente perché a quanto pare offre una serie di sicurezze economiche in una Nazione in cui le tasse totali da versare corrispondono al 49%.
Nonostante tutte le avversità che un cittadino deve affrontare, in molti si accollano il rischio di voler puntare su se stessi, sulle proprie competenze diventando gli unici “capi” di un lavoro fatto di passione, di interesse di conoscenze continue, mettendo in pratica il modello delle start-up. Tale modello imprenditoriale ed economico non rappresenta solo un nuovo scenario italiano, bensì diventa un modo per costruire un futuro lavorativo diverso dal solito in quanto promuove l’imprenditorialità tra i giovani, come soluzione anticrisi ed incentiva lo sviluppo di settori strategici quali l’innovazione e tecnologia. La start-up rappresenta un’azienda neonata che muove i primi passi e che si sta strutturando a livello organizzativo, di risorse umane e strumenti funzionali.
La start-up per essere fondata necessita di alcune caratteristiche fondamentali quali: una vision ben definita e innovativa; un obiettivo, vale a dire un prodotto o servizio offerto che corrisponda ad esigenze specifiche del cliente; presenza di talenti creativi coinvolti nella vision d’impresa; flessibilità e reattività nel lavoro, intesa come libertà nei modelli economici e capacità di trovare soluzioni immediate e funzionali; rischio economico misurato grazie agli incubatori sociali.
Questi ultimi sono dei servizi di supporto all’accesso del mercato e ai clienti, destinati a sostenere la nascita di imprese tecnologiche e innovative. I clienti sono imprese neonate, spin-off e imprese mature. Dal punto di vista psico-sociale la creazione di start-up risulta essere un nuovo modo di mettere alla prova se stessi in un campo imprenditoriale in cui le competenze specialistiche e trasversali vengono messe in campo insieme alla capacità imprenditoriale.
La creatività unita all’innovazione sono componenti uniche in una start-up se accompagnate ad un progetto sociale ed economico vincente. Il supporto degli incubatori economici, inoltre, permette di ottenere una visione futura sull’andamento della start-up per evitare il fallimento e garantirne il successo. La scelta cosciente di dover puntare ed investire in una attività imprenditoriale propria, è l’occasione giusta per orientarsi verso un nuovo cammino fatto di talenti, progettualità lavorativa e pro-attività ,intesa come capacità di rispondere agli stimoli del mercato in modo veloce e funzionale.
Lo scopo è trasformare la start-up in una impresa strutturata da concetti nuovi di economia e di risorse umane, in cui gli individui che la costituiscono non sono osservati solo come semplici componenti, ma come identità che eccellono nelle relazioni e nelle conoscenze.
Dott. ssa Rossana De Crescenzo Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.psychojob.com