In voga da qualche anno l’esperimento sociale da prima effettuato negli Stati Uniti, poi nel Nord Europa fino a giungere in Italia, in cui un team di esperti, quali uno psicologo, sociologo e sessuologo attraverso l’incrocio di variabili derivanti dalla somministrazione di alcuni test cercano di “accoppiare” degli individui, i quali si conosceranno per la prima volta il giorno del loro matrimonio. Sono molte le persone volutesi sottoporre all’esperimento e che hanno accettato tale compromesso: matrimonio a prima vista.
Questi individui mai incontratisi, se non per la prima volta sull’altare, decidono d’istinto, per un “si” o per un “no”. Naturalmente ciò che orienta in primo luogo, i novelli sposi nelle categoria “piace” o “non piace” è l’aspetto fisico, mentre tutto ciò che riguarda il carattere e la persona in generale, si scopre solo successivamente. Eppure nell’esperimento molti temerari, pur dinanzi ad una persona non piacevole esteticamente, hanno voluto mettersi in gioco e non distruggere tutto dal principio, con il temuto “non lo voglio”. Questo a dimostrazione del fatto che si può andare oltre le apparenze e tentare di capire effettivamente come sono le persone e se c’è compatibilità caratteriale. In Italia le tre coppie scelte dal team di esperti, non hanno portato a termine il matrimonio dichiarando il divorzio.
Tuttavia terminata la luna di miele ed un primo periodo di pseudo convivenza, in cui questi hanno sperimentato insieme le difficoltà quotidiane, si è notato che le donne siano state le uniche a volersi assumere fattivamente la responsabilità del matrimonio, a differenza degli uomini che hanno dichiarato di non voler continuare. Ciò fa pensare che per alcuni di questi uomini, l’esperienza vissuta sia stata una svista, un modo per capire in cosa consiste il matrimonio seppur con una sconosciuta e quanta responsabilità ci si deve assumere negli impegni di tutti i giorni. Le visioni futuristiche di un mondo sempre più diversificato, fanno pensare a quanto le relazioni sociali si stiano svuotando a livello di sentimenti, al punto tale da potersi “affidare” ad un team di esperti capaci di scegliere al nostro posto. “Scegliere” comporta una serie di riflessioni psicologiche e comportamenti che non sono solo il sinonimo di responsabilità individuale e familiare ma l’affermata volontà nel voler condividere la vita, insieme alla persona amata.
Il punto è che ormai si teme di non riuscire in questo percorso, perché l’amore è qualcosa di serio. Affidare le “sorti di un matrimonio” a dei professionisti in un certo qual senso, deresponsabilizza e predispone in caso di esito negativo, nel non nutrire elevati sensi di colpa e sentimenti negativi legati alla coppia, proprio perché la scelta del partner, non proviene da se stessi. La de-individuazione, la paura di fallire in una società che tenta di organizzarsi nel caos, la distanza sociale e l’inasprimento dei sentimenti sono caratteristiche che fanno dell’uomo futuro un essere incapace di nutrire relazioni empatiche, perché la freddezza interiore regna sovrana anche nella scelta di valori come “saper amare e avere il coraggio di scegliere la persona giusta al proprio fianco”.
Per molti individui, il matrimonio non rappresenta il coronamento di una vita insieme, in quanto non si crede nell’aspetto rituale e le variabili contestuali e di personalità che possono inficiare su una relazione stabile sono tante, allo stesso modo si nota che la superficialità nell’allacciare relazioni e divincolarsi da esse, rende insicuri. Tale atteggiamento, è presente oltremodo anche nella convivenza, a dimostrazione del fatto che l’essere altalenanti nei sentimenti è caratteriale e sicuramente ciò viene rafforzato dal contesto di riferimento in cui ci si relaziona. Ciò che più fa paura e quindi si teme, fa riferimento ad un contesto in cui tale esperimento sociale diventi realtà, vale a dire, che la famiglia del futuro rappresentata cioè dall’unione di due individui, diventi il prodotto o il frutto di un team di esperti ai quali è affidata la decisione più importante: l’incontro e la scelta di un amore.
Dott.ssa Rossana De Crescenzo Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.psychojob.com