Attraverso le relazioni quotidiane possiamo confrontarci ed avere a che fare con individui diversi. Ogni persona naturalmente può aprirsi emotivamente e condizionarci, influenzarci. I vampiri sociali sono coloro i quali cercano di trarre il meglio dalle persone con cui si rapportano, trasmettendo solo ed esclusivamente energie negative. Sono così definiti perché hanno la capacità di influenzare gli altri con atteggiamenti e comportamenti spesso antisociali; sono inclini al vittimismo e sono fortemente capaci di manipolare chi li circonda. Spesso il loro comportamento è mosso da frustrazione, ansia, angoscia, il cui l’obiettivo è riversare sull’interlocutore tutto il concentrato di sentimenti negativi, al fine di sentirsi sollevati. Non cercano conforto, confronto, supporto, ma solo una vittima su cui scagliare tutto ciò che provano e che li rende instabili. Come riconoscerli e non cadere nella loro trappola?
Possiamo distinguere 4 tipologie di vampiri sociali, che possono attirare la nostra attenzione, trasmettere ansie, paure, negatività al punto tale da far cambiare opinione e atteggiamento, soprattutto nelle situazioni importanti da affrontare, rendendoci instabili, insicuri e psicologicamente fragili.
- I paranoici e confabulatori. Corrispondono a quella tipologia di vampiri sociali che oltre a vedere il marcio ovunque, sono dell’opinione che il mondo è in combutta contro di loro. Ogni evento e situazione da affrontare durante la giornata, guarda caso può avere un risvolto negativo a causa dell’intromissione di qualcun altro. Tutti possono confabulare ed essere il disegno perfetto di una macchina del potere che si muove a loro discapito, mettendoli in cattiva luce e facendoli apparire agli occhi degli altri delle vittime;
- I saccenti. Questi vampiri sociali sono persone che mostrano una certa sicurezza interiore perché credono di sapere tutto. Spesso non ci sono spazi di confronto con l’interlocutore, infatti annientano e manipolano la conduzione dei discorsi, con monologi orientati su aspetti autocelebrativi. Agli occhi degli altri vogliono apparire potenti e sicuri delle teorie che portano avanti e pur affascinando con discorsi complessi ed autorevoli, si muovono con l’obiettivo di gestire “relazioni impari”, facendo sentire l’altro inferiore psicologicamente e totalmente suggestionabile al fine di raggiungere i propri scopi;
- I chiacchieroni e logorroici. Sono definiti vampiri sociali perché parlano continuamente di tutto ciò che passa per la mente, portando l’altro allo sfinimento. Questo atteggiamento ritrova numerose reazioni negli altri; le solite sono l’allontanamento psicologico e il totale disinteresse o perdita di ascolto, in quanto diventa difficile e particolarmente stremante riuscire ad essere concentrati su discorsi ripetuti all’infinito in cui non si ritrova logicità. Tali vampiri psicologici, preferiscono confondere chi li circonda riguardo la natura che li caratterizza, disorientando spesso gli altri su se stessi. Non si espongono mai realmente, in quanto temono di essere giudicati e di far comprendere le strategie che possono mettere in atto per raggiungere gli obiettivi;
- I disprezzanti e pettegoli. Queste persone hanno la caratteristica di essere riluttanti verso gli altri e le situazioni che si presentano, anche quelle in cui sono palesi le opportunità da cogliere. Disprezzare diventa un modus operandi, per dimostrare agli altri che si vive in una situazione sicuramente di superiorità, sminuendo quello che di buono c’è, pur di parlare bene di se stessi. Insomma gli altri sono quello che sono e loro invece sono il meglio. Criticare è una faccenda sistematica, perché si devono sempre e comunque giustificare le proprie azioni lecite ed illecite.
Tutti i comportamenti elencati fanno di questi individui dei vampiri sociali perché intrisi dalle proprie insicurezze non si rapportano agli altri in maniera genuina, spontanea, sincera, evitando di ricercare un rapporto equilibrato, ovvero fatto di scambio reciproco di opinioni e sensazioni. Le persone sono solo degli involucri da riempire, manomettere, rompere, usare e buttar via a loro comodità e piacimento, perché l’empatia e il riconoscimento delle emozioni degli altri, viene sostituito dall’opportunismo e dall’egoismo.
Dott.ssa Rossana De Crescenzo Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.tooup.com; www.eating.bio; www.psychojob.com