Sono tornati alla luce, a San Casciano dei Bagni (Siena), durante uno scavo archeologico avviato lo scorso agosto, che aveva già riportato alla luce un altare dedicato ad Apollo, i resti di un santuario romano di età augustea, altari dedicati alla dea Fortuna Primigenia e Iside e una statua in marmo raffigurante la dea Igea. Un grande tempio a loro dedicato sorgeva a pochi passi dalle vasche del cosiddetto Bagno Grande rivelando la presenza di antichi edifici e vasche digradanti lungo la collina.
L'impianto monumentale del santuario è riconducibile all'età augustea al di sopra di un luogo sacro in epoca etrusca. In età augustea il santuario assunse la forma di un edificio con copertura a pendenza, con quattro falde del tetto spioventi verso l’interno, dove un’apertura centrale consentiva luce nell’atrio e la raccolta di acqua piovana, detta a compluvio, sopra un bacino centrale circolare, poggiato su quattro colonne, con un portico di ingresso a sud.
A seguito di un drammatico incendio avvenuto probabilmente alla metà del I secolo d.C., l'edificio fu ricostruito e ampliato. Verso la fine del II secolo d.C. tre altari in travertino, con dediche anche a Fortuna Primigenia e ad Iside, vennero deposti nel cuore del santuario, sul bordo della vasca della sorgente calda, che sgorga a 42°. Su quelle acque vegliavano gli dei: da Apollo a Fortuna, da Asclepio a Igea, fino all’egizia Iside. A San Casciano dei Bagni gli scavi continuano con l’obiettivo di portare alla luce l’intero complesso.
La sindaca parla con entusiasmo del rinvenimento dell’altare dedicato ad Apollo in estate, in un momento decisamente difficile per la pandemia, che però ha portato attenzione a San Casciano e a tutta l’area nei dintorni, e le nuove scoperte non possono che dimostrare il lavoro straordinario che hanno fatto gli archeologi: di riportare a nuovo splendore l’antico santuario all’interno delle terme romane, le quali offrono una nuova possibilità di crescita culturale per il paese, con progetti culturali pensati ad hoc.