Un intervento che ci restituirà l’originaria arena del Colosseo, nel centro del monumento e simbolo dell’Italia più famoso del globo. Una notizia che entusiasmerà i visitatori di tutto il mondo che potranno calpestare secoli di storia, un entusiasmo contagioso per chi ama la “Historiae Romanae”, pietra miliare che pone le basi su tutta l’evoluzione umana.
L’assegnazione del bando di gara, promosso da Invitalia, per questo titanico progetto sull’Anfiteatro Flavio è stata vinta da Milan Ingegneria società specializzata che ha all’attivo numerosi progetti in tutto il mondo e collaborazioni con grandi nomi dell’architettura, da Renzo Piano a Mario Cucinella, da Rem Koolhas a Arata Isozaki. Per il progetto ambizioso della nuova arena, redatto insieme all’architetto Fabio Fumagalli,
sarà impostato l’originale e preesistente piano ligneo che coprirà l’intera superficie, apribile in diverse configurazioni, gestibili da remoto e garantirà la corretta conservazione delle strutture ipogee, inoltre e non da poco, il piano per la ricostruzione dell’arena sarà leggero, reversibile e sostenibile, così come previsto delle linee guida proposte dal Parco del Colosseo che non ha trascurato l’impatto ambientale e la salvaguardia dell’Anfiteatro.
Il piano dell’Arena sarà realizzato in legno di Accoya, ottenuto da un particolare processo che aumenta resistenza e duratura, evitando così l’abbattimento di specie pregiate, il materiale ligneo proviene da coltivazioni sostenibili, è il risultato di oltre 75 anni di ricerca e sviluppo, grazie a un processo di “acetilizzazione”, che dà vita a un legname di elevate prestazioni. Alcune sezioni avranno pannelli mobili e rotanti, che oltre a garantire flessibilità, renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per la luce naturale. Il progetto vuole anche tutelare la conservazione degli ambienti sotterranei dell’Anfiteatro con impianti di ventilazione, per assicurare il controllo della temperatura e dell’umidità, garantendo il ricambio completo dell’aria in soli trenta minuti. Sarà inserita in questo contesto anche un sistema di raccolta e ridistribuzione dell’acqua piovana, fondamentale per proteggere l’antica struttura dell’erosione degli agenti atmosferici. In vista del Giubileo del 2000, la ricostruzione dell’arena era già parzialmente cominciata, ed è oggi visibile nella parte orientale del monumento, estesa per circa 650 metri quadrati.
Dopo vent’anni, il progetto torna in auge con la riedificazione totale del piano, raggiungendo i 3000 metri quadrati di superficie ovvero quattro volte e mezzo quella attuale. “Con la vittoria del bando da parte del gruppo di lavoro composto da Milan Ingegneria e altri partner, si entra così nella fase operativa dell’ambizioso programma di realizzazione”, hanno commentato gli organizzatori. “Un progetto che, con tecniche
costruttive innovative, uso di materiali appropriati e metodologie di analisi raffinate, permetterà di garantire sicurezza, funzionalità ed economia realizzativa che, oltre a restituire l’immagine originaria del monumento e del suo funzionamento come complessa macchina scenica, permetterà anche di rafforzare tutela e conservazione, in particolare di proteggere le strutture ipogee”.
I lavori che richiederanno 240 giorni si svolgeranno in sinergia con gli uffici consultivi dell’Unesco e del Segretario Generale del Ministero della Cultura, rimane solo da individuare l’impresa costruttrice per dare il via ai lavori, che dovrebbero partire tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2022, per poter ammirare l’Arena ricostruita, nel 2023. Una sfida per l’Italia che coniuga il gran valore storico, con l’innovazione tecnologica e la sostenibilità, la quale ricopre importanza primaria nella progettazione di grandi opere.