Una la mostra in arrivo al Palazzo delle Paure di Lecco, ospiterà dal prossimo 18 marzo fino al 19 giugno La luce dal vero. L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia l’esposizione vuole comprendere cosa accadde dopo la dispersione del movimento, riaprendo una pagina di storia dell’arte italiana che ha avuto luogo principalmente in Toscana, nella seconda metà dell’ottocento.
I Macchiaioli svilupparono diversi linguaggi e non si fecero influenzare dagli studi accademici, ma furono sicuramente ispirati dal l’Impressionismo francese e dal simbolismo. A illustrarlo in mostra saranno più di 90 dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private, testimoni di come la lezione dei maestri della Macchia - da Giovanni Fattori a Silvestro Lega e Telemaco Signorini - sia stata sviluppata e rielaborata da una nuova generazione di artisti, a volte con effetti imprevedibili. Uniti dai soggetti tratti dal quotidiano e dalla vocazione per il vero di ascendenza macchiaiola, pittori come Oscar Ghiglia, Lorenzo Viani, Mario Puccini, i fratelli Gioli, Llewelyn Lloyd, Plinio Nomellini danno vita a un panorama dinamico ed eterogeneo, ognuno con un proprio peculiare percorso: c’è chi resta sostanzialmente fedele agli esempi dei pionieri e chi invece esce verso territori molto lontani dalle origini. Attraverso l’indagine della situazione dell’arte toscana alla fine del secolo, la mostra rivela anche i meccanismi trasmisero le esperienze pittoriche da maestro ad allievo, l’evoluzione del linguaggio dei ‘padri’ da parte delle nuove generazioni, le contaminazioni stilistiche che nel
tempo modificano, anche radicalmente, gli esiti portati da una rivoluzione artistica.
A Palazzo delle Paure conosceremo questi pittori uno per uno, in un itinerario che intreccia la lettura dei dipinti al racconto delle vite individuali, l’affresco storico-sociale alla scoperta di nuovi stili. Sullo sfondo, un’epoca di grandi trasformazioni che preludono alle novità del Novecento: dal dialogo degli artisti italiani con i colleghi francesi e inglesi, alla tensione verso una pittura intessuta di sogni e voli dell’immaginazione, che caratterizza le ricerche di molti a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo.