Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art.
Questa settimana vorrei riflettere con Voi su un aspetto della vita: il tempo e il suo rapporto con l’arte.
Jeremy Irons diceva: “Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo.
Alcune ci portano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni”.
Personalmente, da bambina, mi incantavo ad osservare gli orologi di Dalì, così sciolti, liquefatti, dilatati, trasformati, appesi e stesi su mondi surreali.
La “Persistenza della memoria” una delle sue immagini e opere più celebri: quella degli orologi deformi, mi fece riflettere sull’inganno del tempo; esso è capace di tramutarsi e tramutare l’ordine delle cose, lo si può guardare all’indietro o trasportarlo in avanti, occorre stabilire il suo giusto punto di vista nella propria vita.
Da adolescente quando all’uscita da scuola correvo disperatissima, con i cinque minuti di permesso anticipato, per prendere il treno in orario, più correvo più arrivavo in ritardo, più rallentavo e più arrivavo in tempo......sarà certo capitato anche a voi di constatarlo.
Non abbiamo imparato completamente questa lezione: prendi e assapora ogni istante, ogni tic tac, ogni segno e disegno del tempo che corre, prenditi i tuo tempo, divoralo e ascoltalo.
Gli orologi di Dalì, che così inspiegabilmente colpivano la mia fantasia, scandivano un ritmo inconscio, allucinato, trasformato del tempo, dandogli quasi vita, e i suoi orologi pur mantenendo la loro forma assumevano significati diversi, a seconda della prospettiva con la quale vi si ci poneva dinanzi.
Dalì era un artista ed il tempo nella vita di un artista ha un valore fondamentale, inteso come “tempo della creazione” e non solo dell’esistenza; è uno spazio complesso, in cui ogni forma ed ogni colore attende alla sua perfetta collocazione e che segna i contorni netti e la nascita dell’idea sulla tela.
Miracolosamente ed inspiegabilmente nel mondo artistico il tempo si dilata e si accorcia, come una fisarmonica in preda ad una forza sconosciuta che è l’arte; vittima dell’ispirazione, il tempo declina e realizza un limbo in cui l’arte la fa da padrona.
L’artista entra nel tempo e nella storia, troppo spesso, dopo la sua morte, ma è certo che con il suo lavoro “oltrepassa” un limite umano per percorrere la strada del sogno, dove la traccia di un passaggio resta indelebile.
Vi aspetto giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art.