Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art, questa settimana vi aprirò un piccolo varco tra le emozioni del mio cuore.
Come posso spiegarvi quale immenso fiume di idee, domande, frustrazioni, dolori, gioie e depressioni si nascondono nei meandri segreti di una mente artistica, eternamente contesa tra follia e genialità!
Guardando al futuro, la luce immensa che percepisco è quella della meta, ma la storia dell’Arte ci insegna che molti artisti hanno vissuto vite ed esperienze stravaganti, esasperate, eccentriche e tumultuose nei modi e nei tempi, così come nella loro creatività.
In ogni uomo esiste una duplicità, il mondo stesso è animato da forze in continuo contrasto, ma nell'anima dell'artista tutto diventa esasperato, i toni si accendono e l'estrema sensibilità può diventare un'arma a doppio taglio.
Vi confesserò che nel mio caso, il mondo è un’altalena costante di euforia e stanchezza, un leggero oblio, che ti permette il dono di intravedere oltre, ma allo stesso tempo ti nega di vivere realmente il tempo presente.
Dovete sapere che un mio pro-zio era artista, da bambina lo scorgevo nel suo folle, bizzarro, impazzito vivere quotidiano, ignara del destino simile che in me si sarebbe compiuto, quasi l’arte fosse una sorta di malattia ereditaria!
Ero rapita, zitta, nascosta tra le alte palme a scorgere un uomo “perso” ,ma libero, tristemente solo, ma assolutamente affascinato dalla vita, un uomo che si poneva delle domande, diverso da tutto ciò che lo circondava, inappropriato in quel luogo ed accattivante in quel suo incedere al di fuori da ogni logica.
Respiravo la libertà guardandolo, una materia da cui sono sempre stata attratta come un istinto primordiale.
Ero piccina, ma non l’ho mai scordato, credo non mi abbia mai parlato, è mancato lasciandosi il vuoto di un mondo che lo aveva totalmente incompreso, lasciando in eredità leggende di una vita non comune.
Non mi erano servite parole per riconoscermi in un simile.
Un simile sa che l’arte è un sogno, un’amante instancabile ed insaziabile che ti chiama, ti avvinghia e ti violenta la notte, ti turba, ti abbandona e conquista per lasciarti stremato, in preda al dolore più folle, in bilico tra pazzia e ragione per poi farti ripartire con una forza che non avresti mai pensato di avere.
La vita che si muove intorno all'arte è un contorno, come una “macchina per gli esperimenti emozionali”, un piatto dove cibarsi di tutto ciò che la vita può darti e togliere, solo così l’artista è in grado di comporre un messaggio personale del mondo circostante.
Sono, siamo, solo un mezzo, un tramite tra la vita e l’anima.
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art.