Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art, questa settimana dedicherò una piccola riflessione a Michelangelo , all’arte e alla fede.
Vi è mai capitato di chiedervi se esiste una connessione tra arte e fede?
L’arte, può essere un’espressione della fede umana ?
Esiste un’ energia che muove la mano artistica alla fede?
Quanti artisti hanno parlato ed affrontato il tema della fede nelle loro opere, quanti l’hanno schernita, derisa o innalzata!
Cosa guidava la mano di Michelangelo, nella realizzazione di opere di incredibile e inarrivabile bellezza come la Cappella Sistina o la Pietà?
Ci sono opere che ci lasciano senza fiato, di fronte alle quali viene naturale chiedersi quale immensa ispirazione guidasse le mani del loro creatore, sono lavori di una forza e una così grande comunicabilità che di fronte ad essi tutto pare scomparire, perdere senso, resta solo il silenzio e la loro maestosità simile alla bellezza del creato.
Dio, al quale ci appelliamo per fuggire alla paura della nostra fine, non potrebbe essere più manifesto se non attraverso le mani dell’essere umano, che Egli trae da sé stesso; l’uomo realizza il disegno di ciò che di più divino esiste in lui.
La stessa opera umana diventa una preghiera, una poesia che cavalca tempo e spazio, che apre all’infinito, divenendo un’ opera universale.
Michelangelo così scriveva nella sua produzione poetica:
“Non ha l'ottimo artista alcun concetto /c'un marmo solo in sé non circonscriva/col suo superchio, e solo a quello arriva /la man che ubbidisce all'intelletto.” Rime, 151
La tensione, la ricerca verso la bellezza e la sua esplorazione mediante l'opera creatrice si esprimono grazie ad una gestualità subordinata ai dettami della mente, capace di intuire la fisionomia potenziale di un blocco informe.
In un blocco informe, Michelangelo “vedeva” una “forma viva”, la sua mano , il suo intelletto “illuminato”lo guidano alla forma ,una forma così simile alla meraviglia della creazione divina.
Questa settimana, vi lascio a perdervi tra le parole di Michelangelo, in intimo silenzio, di fronte ad opere che bene conosciamo ,ma che occorre “sentire” nell’intimità dell’anima; esse sussurrano, svelano segreti, narrano storie, tracciano strade di fede.
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art .