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L'uomo è ciò che mangia

Il cibo è vita e spirito

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Benvenuti miei carissimi lettori  e lettrici di Dreaming of Art,ha inaugurato l’Expo  2015 a Milano, un viaggio tra le culture e abitudini alimentari del mondo, un modo per accrescere la nostra conoscenza dell’altro attraverso ciò che di più naturale ci accomuna, l’alimentazione.

A questo riguardo vorrei proporvi una riflessione sull’arte e il cibo.

Se l’arte rispecchia le abitudini sociali umane, tra queste il cibo diventa il simbolo del benessere culturale  dalla remota preistoria al contemporaneo.

Esso è presente fin dalle prime rappresentazioni umane; la storia dell'uomo, secondo la Genesi, comincia con un atto alimentare che segna la disobbedienza a Dio, rivelando la fragilità dell'uomo; nel Giardino dell'Eden, Adamo ed Eva colgono il frutto proibito dall'albero "della conoscenza del bene e del male", tentati dal serpente.

Nell’Ultima Cena di Leonardo ogni apostolo ha un bicchiere, un piatto e un coltello, sui piatti ci sono pesci e fette di arancia e nel Sermone della Montagna, Gesù chiama i suoi discepoli "sale della terra".

Caravaggio, nell’ opera “Canestra di frutta”, racchiude elementi simbolici legati alla dottrina cristiana. I frutti sani vicino a quelli bacati rappresentano la caducità della vita umana, mentre l'uva raffigura il sangue di Cristo.

Il cibo è vita, da esso dipendiamo nella sopravvivenza, ed è significativo in ogni rappresentazione del quotidiano accompagnato dall’intrinseco valore spirituale, il pane non è solo cibo per il corpo ma anche cibo per l’anima.

“L'uomo è ciò che mangia” - affermava il filosofo Feuerbach.

Il cibo nell’arte ha sempre un significato dalla Genesi all’arte contemporanea che ne esplora anche la sua possibile dipendenza; come la mela che racchiude simbolicamente la “ conoscenza del bene e del male" il cibo non è solo un piacere, nell’età contemporanea è causa di malattie di diverso genere come quelli dei disturbi  dell’alimentazione, ciò che è vita porta inevitabilmente alla possibile morte.

"Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo” diceva Ippocrate, oggi spesso la grande sfida è non diventarne succubi.

Incalzano le trasmissioni televisive sul cibo,  nasce la Food art in cucina, tutto sembra parlare di cibo, anche l’arte nella Triennale, diventa vittima del consumismo.

Dalle patate di Vang Gong nei “Mangiatori di patate”  dove il cibo rappresentava la sussistenza, dove lo stesso artista così scrive : “Ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute.”

Il significato del cibo nella nostra società è forse cambiato?

Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art.


 

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