Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of art,
la settimana scorsa con la favola di Amore e Psiche di Apuleio, vi ho trasportato nel mondo incantato del mito.
Questa settimana vi racconterò, in breve, del grande scultore Antonio Canova che di Amore e Psiche ha realizzato un’opera d’imprecisabile bellezza.
Siamo nel 1757 ,quando viene alla luce questo artista italiano, nato vicino Venezia fu a Roma che lavorò a livelli di fama immensa, diventando l’interprete del neoclassicismo, Antonio Canova.
Le sue sculture, marmoree , bianche levigate, si presentano allo spettatore come soggetti puri ed incontaminati secondo i principi del classicismo più puro in una veste di bellezza ideale, universale ed eterna.
Le anatomie sono perfette, i gesti misurati, le psicologie sono assenti o silenziose, le composizioni equilibrate e statiche.
Il momento che egli sceglie per la rappresentazione è quello classico come insegna l’arte greca , un momento di quiete assoluta in cui il tempo si congela per sempre.
È quello il momento in cui la storia diventa mito universale ed eterno come già avevamo sperimentato nell’osservazione del Discobolo di Mirone.
La sua produzione si divise in due tipologie : allegorie mitologiche a cui appartengono opere come «Teseo sul Minotauro», «Amore e Psiche», «Ercole e Lica», «Le tre Grazie», e monumenti funebri per il papato e l’aristocrazia.
Sebbene entrambe le produzioni siano ai miei occhi immense, è quella mitologica, più vicina al mio modo di interpretare l’Arte !Non riesco a spiegarvi con la semplice parola cosa si prova dinanzi ad un’ opera del Canova, un crescendo di sensazioni, percezione ed amozioni che rendono l’arte e l’uomo così vicini al soprannaturale .
Di fronte a tali sculture, di una così inspiegabile precisione quel che mi sovviene è un senso di misticismo, quasi una percezione surreale di vita in quei marmi silenti.
La sindrome di Stendal, pare nascondersi dietro l’angolo, quasi queste opere paiano animarsi di vita propria ,Amore e Psiche ne è solo l’esempio; i due amanti stretti in un abbraccio , preciso, intimo ma puro, eterei, fermi in un tempo imprecisato, sospesi, in ciò che più soave non può esistere.
Di Amore e Psiche Canova realizzò tre versioni differenti, ma la prima, che fu realizzata da Canova fra il 1788 e il 1793, rimane la più affascinante e universalmente conosciuta.
L’opera ritrae il dio dell’Amore nell’atto di guardare la sua amata Psiche, prima di baciarla.
Tutta la tensione sta per sciogliersi nell’atto del bacio che racchiude il momento della massima intensità !
La posizione dei corpi, rimanda ad una tensione sensuale e amorosa che sembra uscire dal tempo, fermandosi nell’ eternità , mentre i due amanti si contemplano all’infinito.
L’eleganza della posa, i gesti del dio Amore che contempla in una tensione dolce e sensuale la sua amata e l’abbandono di Psiche, in attesa del bacio del suo sposo, rendono la scultura un’opera straordinaria e immortale.
Ammirando la scultura è facile e osservare i punti di equilibrio fra il cerchio creato dall’abbraccio, le ali di Eros e le braccia di Psiche e si può comprendere l’ideale del bello di Canova: una perfezione di corpi e volti che rimandano al neoclassicismo.
In quest’ attimo eterno e classico vi abbandono tra e braccia delle opere di Antonio Canova!
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art .