Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art ,
questa settimana vi parlerò di arte e tecnologia.
Con l’avvento del computer che ha determinato profondi e radicali cambiamenti ne nostro modo di vivere e lavorare, l’arte ha naturalmente subito un processo di celerità; notizie artistiche, opere d’arte messaggi visivi hanno trovato spazio nella nostra vita e la velocità ha permesso di cogliere in modo macchinoso e sintetico il contenuto di prodotti artistici.
L’arte tecnologica è caratterizzata dal dinamismo talvolta estremo positivo perché corre da un continente all’altro, da una persona all’altra.
Fare arte, dipingere un quadro nell’epoca del computer significa viverla e tradurla in immagini che si sovrappongono e, nel loro avvicinamento e allontanamento perfetto danno l’idea più marcata del futurismo, aprendo le porte al tridimensionale e al virtuale.
Oggi è possibile fare arte con mezzi tecnologici che all’istante ti mostrano le tante facce della realtà scomponendo e ricomponendo.
Così l’arte passa su un altro canale, quello virtuale ove l’immaginazione e la creatività la rendono ancora più sofisticata e misteriosa.
Si delinea così il passaggio dalla storia primitiva , uomo – natura al passaggio uomo – tecnologia.
Ecco che l’arte tecnologica lascia spazio ai mezzi che si hanno a disposizione e dà meno importanza alla manualità alla spazialità e profondità dell’opera reale.
La parola tecnologia deriva dal greco “techne” arte intesa come il saper fare, e “logia”, discorso, trattato; l’etimologia stessa del termine tecnologia definisce lo stretto intreccio del suo rapporto con l’arte.
Da sempre gli artisti si sono basati sulle conoscenze tecnologiche e sull’ingegno per trovare i materiali e gli strumenti adatti per esprimere al meglio i propri sogni, pensieri, visioni o credenze e ogni opera d’arte è determinata in primo luogo e soprattutto dai materiali a disposizione dell’artista e dall’abilità di questi nel manipolarli.
La tecnologia non solo influenza la creazione artistica stabilendo le possibilità di espressione degli artisti, ma determina il passaggio a funzioni diverse dell’arte cambiandone anche le modalità di fruizione.
Se pensate al passato ricorderete che l’artista non era solo artista ma un po’ tecnico, scienziato, filosofo naturale e inventore, pensate a Leonardo Da Vinci !
Con la fotografia prima e il cinema poi, ma più in generale con l’avvento della società industriale, l’opera d’arte entra nell’epoca della sua riproducibilità .
Riflettete, forse le grandi opere non sono ormai alla portata di tutti, quanti di voi hanno in casa, in ufficio, almeno una riproduzione di un dipinto famoso ?
I nuovi strumenti tecnologici si prestano al servizio dell’attività artistica ed Il concetto di opera d’arte si è ulteriormente desacralizzato, rendendo sempre più labili i confini tra arte colta e cultura della comunicazione di massa.
Avete mai sentito, a tal proposito parlare di Posthuman art, essa si basa sull’idea che il corpo biologico è obsoleto poiché esiste la possibilità di ibridizzarlo con la meccanica o l’elettronica.
Incredibile !!
Secondo questa corrente artistica la protesi non è la manifestazione di una mancanza, ma diventa un eccesso in grado di simboleggiare il superamento dei limiti della natura!
L’arte e l’uomo con essa ha superato confini pericolosi tanto da spingere l’artista australiano Stelarc, nel 1997 a farsi impiantare un terzo braccio, meccanico, intessuto su quello destro e non solo, ed è solo un esempio.
Stelarc è un artista di performance che ha sondato visivamente e acusticamente amplificato il suo corpo.
Ha realizzato tre film lavorando con il suo corpo, ha utilizzato strumenti medici, protesi, robotica, sistemi di realtà virtuale, Internet e biotecnologie per esplorare il corpo.
Lo scopo di questo tipo di sperimentazioni, a metà strada tra un esperimento scientifico vero e proprio e la creazione di un’opera d’arte, richiama gli studi leonardeschi sul corpo umano !
Gli artisti contemporanei con le loro creazioni partecipano attivamente al processo tecnoscientifico, allargando i confini della scienza, dell’arte e della sperimentazione.
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art .