Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art,
questa settimana vi parlerò di salotti e di caffè artistici e letterari attraverso un incontro speciale.
In un sera, apparentemente come tante, tra la nebbia lombarda ho avuto il piacere di incontrarmi e cenare con un grande artista: Massimo Costa.
Per molti di voi è diventato riconoscibile per il personaggio di Pippo nella ormai famosissima serie “Camera Caffè “.
Ma naturalmente Massimo Costa è molto altro !
Scorgo la sua casa tra le tante, illuminatissima e piena di colore; egli stesso mi svelerà , durante la serata il suo desiderio di volerla far diventare un punto di riferimento per le persone che amano l’arte.
Una bellissima idea per rivivere il gusto per la bellezza; ricordate i vecchi salotti in cui un tempo gli artisti solevano incontrarsi per discutere di Arte e dintorni?
Massimo mi porta alla scoperta di ogni angolo della sua alcova in cui scopro opere stupende da lui realizzate, costumi, cappelli, lampade, quadri, un’infinità di libri d’arte, video e ,insieme a tutto questo, respiro la passione e l’energia tra le pareti della sua abitazione, arancioni, calde, accoglienti come il padrone di casa.
A casa Costa, la cucina la fa da padrone, perché essa è un altro dei regni attraverso il quale Massimo comunica amore; tra le sue ricette profumate di alloro e birra, sapori mischiati di Sicilia e Lombardia, che magnificamente si incontrano a tavola, un ottimo bicchiere di vino, le chiacchere artistiche facilmente divengono un fiume in piena!
Stare con lui è stato come essere parte di un qualcosa che non è pienamente spiegabile a parole; da artista non ho potuto che farmi travolgere dalla sua emozione, non avrei smesso di porgli domande, ma ho cercato di ascoltare, perché dai grandi artisti c’è sempre da imparare, ogni loro consiglio è un regalo prezioso.
Su una delle pareti una raffigurazione di Cuba, una terra che Massimo, con ardore, mi racconta di avere scoperto durante le riprese di uno dei suoi tanti film, un paese di cui ha custodito con estrema sensibilità la travolgente bellezza dell’alba, del sorgere del nuovo giorno, metaforicamente dell’inizio del mondo, della musica, dei gabbiani, di quel senso profondo della vita.
E mi sembra di volare!
Casa Costa con la leggerezza e cultura del suo salottiere, realmente mi hanno ricordato i salotti artistici e letterari che sono stati punti di riferimento importanti per la cultura; pensate che la tradizione di riunire una comunità di amanti della cultura in un unico ambiente nasce nell'antica Grecia come symposion, una tavola imbandita intorno alla quale si declamavano versi e si svolgevano discussioni di carattere artistico, letterario, filosofico e politico: un luogo d'incontro per gli amanti della sapienza che praticavano la dialettica, per nutrire dialogando con amici l'anima e il corpo.
Dovete sapere che quest’abitudine dei ritrovi letterari si diffuse anche in epoca romana, nel Medioevo e nel Rinascimento, soprattutto a scopo di intrattenimento della nobiltà in ambienti privilegiati come ville, castelli, monasteri; ad esempio si tenevano nella villa di un mecenate , vi ricorda qualcosa la Corte di Federico II a Napoli?
Nell'epoca umanistica, furono proprio i salotti letterari ad attivare l’espansione culturale fuori del mondo istituzionale delle università o degli ambienti religiosi.
Ma fu nel XVI secolo che il salotto letterario divenne interprete del pensiero moderno; nell'epoca illuminista, dopo che le accademie, nate dai salotti, erano divenute istituzioni finalizzate al sapere ufficiale, le riunioni cominciarono a svolgersi anche in case private e assunsero una connotazione più borghese.
Attraverso i salotti si diffuse la cultura al di fuori degli ambienti di potere laico ed ecclesiastico e si affermò la figura dell'organizzatore o anfitrione, o salottiere.
Spesso il salottiere era anche una donna e avere un salotto, per la donna, rappresentava una sorta di emancipazione della condizione femminile, ad esempio a Parigi nel salotto di Madame Geoffrin erano di casa celebrità letterarie e filosofiche come Diderot, Marivaux, Grimm, Helvétius , mentre nel salotto del barone d’Holbach, il primo direttore dell'albergo della filosofia, si riunivano Diderot, d’Alembert, Helvétius, Marmontel, Raynal, Grimm, l’abate Galiani e altri filosofi e lì si forgiavano nuove idee.
Insomma, un delirio di menti e personaggi si ritrovavano in uno spazio in cui parlare con i propri simile, condividendo le esperienze; tra i tanti i salotti celebri uno da ricordare, famosissimo, fu quello di Pietro Verri, proprio a Milano.
In un’atmosfera surreale, tra realtà e sogno, casa Costa ha tutti gli intenti futuri di riunire l’Arte in tutte le sue forme sotto un tetto comune, di creare un nuovo e modernissimo salotto dove idee e confronti non mancheranno, dove la magia di quello che è Arte sopravviverà alla tristezza del mondo, dove la Fede avrà uno spazio privilegiato nell’aria tutta intorno.
Viva l’Arte in ogni sua forma, grazie Massimo Costa che sa Essere e non apparire e io vi lascio alla scoperta di un uomo e del suo sogno, dei suoi mille e preziosi personaggi, delle sue innumerevoli interpretazioni!
Scoprite, non smetterete mai di amare e la vita non smettarà mai di sorprendervi!
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art .