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"Quando cadono le stelle" di Lucia Ferrara

L'arte di ricominciare a vivere

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Benvenuti miei carissimi lettori di Dreaming of Art

questa settimana vi trasporterò tra le pagine di un libro, il suo titolo è  già un canto: “Quando Cadono le stelle”.

 L’autore è Gian Paolo Serino, un uomo dalla carriera incredibile: critico letterario, fondatore della rivista “Satisfaction”, collaboratore di numerose testate giornalistiche, da Libero a Repubblica, da Rolling Stones a Vogue, e dalla vita altrettanto piena, questo è il suo primo romanzo.

Conosco Gian Paolo per caso, un segno del destino a cui devo l’incontro con personaggi fantastici;  la prima volta che ci sentiamo al telefono scopro una voce amica, qualcuno con cui sento un’affinità.

Gian Paolo Serino è un artista, forse lo sa, forse non ne è pienamente cosciente, ma  come molti artisti mi travolge, coinvolgendomi e raccontandomi di una realtà che non mi appartiene, ma in cui lui, ha trascorso la grande parte della sua vita.

Sorrido, mentre il fiume delle sue parole mi trasporta, ora lento ora forte, in un turbinio di emozioni e personaggi  irraggiungibili, per lui gli amici di sempre, come Vasco Rossi, compagno di spericolate avventure di vita.

Quando sai di avere di fronte un “grande” non puoi parlare, devi ascoltare, ascoltare ogni dettaglio, cogliere le sfumature del quadro, devi fare tuo, per sempre, un segreto, un appunto, una virgola di vita che ti viene  donata.

L’ho ascoltato Gian Paolo Serino, con tanto ardore ed emozione che quasi stentavo a credere con chi stessi colloquiando, abbiamo parlato di Arte, perché lui ne sa tanto del mondo perché lui lo ha vissuto, della vita perché lui ne porta il peso.

Serino è un uomo di grande fascino, sa usare le parole, come i grandi poeti sa misurare, creando un’armonia, egli è al tempo stesso, terribilmente fragile e terribilmente forte, se sali sulla sua barca devi sapere che lì incombe un vento di tempesta perpetuo, che trova riposo e pace  solo nella fortuita tenerezza che ogni tanto vi compare.

Mi innamoro della sua Arte e comincio a seguirlo.

Mi piace come scrive Gian Paolo Serino, come quando lo ascolto al telefono sprofondo in un mondo di luci e stelle, ma dai risvolti per nulla romantici; i suoi racconti sono reali e realistici, intensi, a volte oserei dire crudeli, come sa essere solo la vita.

Nel suo romanzo, “Quando cadono le stelle” edito da Baldini&Castoldi, sembra di trovarsi in un film, dove la trama, così ben costruita, lascia intendere la verità, nascosta, solo alle ultime battute.

Come nelle scene di un film, mantenendo la spettacolarità, i personaggi dei vari racconti, cominciano a muoversi, a parlare, e il  lettore/spettatore viene emotivamente trasportato in una stanza piena di estranei, frastornato e silenzioso segue gli eventi, i movimenti,  “annusando” indizi che possano svelargli la realtà in cui Serino li  ha inaspettatamente catapultati.

Come nel film la trama si infittisce, solo  lentamente le sfumature di ogni protagonista si delineano e un segmento alla volta si compone l’opera; Serino pone e usa il tempo all’interno del suo testo come un’altalena, ora volgendo al passato ora al futuro, realizzando quasi un limbo, un “tempo perfetto” in cui la scena del racconto si organizza e si svela, e dove , solo alla fine, il misterioso personaggio principale, diverso in  ogni storia, si palesa al lettore.

Ebbene si, sono diversi i personaggi che Serino indaga in “Quando cadono le stelle”, ognuno con le proprie debolezze, la propria umanità, mostrata quando si spengono le luci, cala il sipario e si tolgono trucco e maschere.

Sono tutti personaggi, i suoi, che scendono dal palcoscenico fittizio e salgono sul palco vero, quello della vita e la loro stessa vita diventa il  centro su cui si svolge lo show,  mostrandoci i  risvolti crudeli che quella stessa esistenza fatta  di stelle  nasconde.

Dall’alcolismo alla depressione, dall’amore all’irrazionalità, alla follia  i grandi di un’epoca da  Picasso, Cary Grant, a Stephen King o Hemingway, solo per citarne alcuni, sono gli interpreti di una società che “brucia tutto ciò che produce” sull’altare del successo.  

Quando cadono le stelle, racconta di Gian Paolo Serino, in ogni personaggio egli lascia una traccia di sé, tra quelle pagine ci sono i suoi veri sentimenti, le sue paure ed angosce, solitudini ed amori, che  sceglie di rivivere attraverso le vite di altri “Grandi” in cui si riconosce; ogni storia è infinitamente crudele e infinitamente reale.  

Trame inquiete e trame al contempo struggenti, come quando leggo negli occhi di Serino, tutto l’amore che ancora si porta addosso.

Ogni protagonista rivela la sua tragedia umana, la sua insicurezza e vulnerabilità, ciò che il mondo non si aspetterebbe mai di vedere  e che non è pronto a vedere.

Dalla vita del grande pittore a quella del grande attore, le ho apprezzate tutte quelle esistenze, tutte mi hanno sorpreso ed intrappolato, come quando ti senti all’improvviso messo a muro dalla realtà.

Ho gioito nello scoprire piano piano chi fossero i protagonisti di ogni storia, raccogliendo sassolini di indizi per poi esplodere in meraviglia, mi sono rattristata con loro, ho pianto e ceduto allo stupore  per quanto la vita è capace di dare e togliere al tempo stesso.

“Quando cadono le stelle” è un romanzo che parla non solo della vita reale di persone famose, ma è un libro che riflette sull’esistenza, un libro che consiglio di leggere a cuore aperto, scoprendone i dettagli, le pieghe d’anima celati al suo interno.

Perché, nonostante tutto, dentro questa sofferenza, si intravede anche il pensiero positivo di Serino,  nell’accettazione della realtà, svelandoci la forza della speranza.

Una fine conduce, sempre,  ad un nuovo inizio e mi piace pensare che “Quando cadono le stelle” un nuovo cielo le sorprenderà!

“Virginia sia dirmi com’è la fine di tutto? A cosa somiglia, dove va a finire la tua anima quando tutto finisce?” Edgard Allan Poe da “Quando cadono le stelle”, un libro per ricominciare a vivere.

Alla prossima emozione di Dreaming of Art.

 

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