Questa settimana la nostra rubrica si occuperà delle oasi verdi del sestese dove portare i bambini, ma anche gli adulti nelle belle giornate.
Partiamo con il parco Nord e con il parco media valle del Lambro, il primo con 35 anni di storia alle spalle e il secondo, più recente.
Riscopriamo le aree verdi realizzate con la valorizzazione di beni archeologici industriali. Scopriamo qui le più imporanti esperienze di riuso, come il parco archeologico Breda con il suo Carroponte e la nuova nata Lingottiera, ma anche il recente parco Campari e il futuro parco Falck.
Proseguendo con il nostro tour virtuale arriviamo ai suggestivi giardini storici, come quelli di Zorn e Mylius, che si legano al tema delle ville storiche.
Questi luoghi furono oggetto d’interesse del grande architetto Piero Bottoni, che nella sua visione di Sesto, già nei primi anni Sessanta sognava un sistema di giardini storici legati tra loro da un anello verde.
Passiamo agli orti urbani, soffermandoci sulle esperienze della Bergamella e dei tanti ortisti che hanno lavorato insieme al CFU di Italia Nostra e al Comune per trasformare un’area degradata in un luogo sereno e ordinato in cui trovare tracce di vita rurale in città .
Non scordiamoci poi dei microgiardini, le piccole aree verdi dimenticate che sono diventate oggi nuovi angoli di ritrovo e di relax grazie al lavoro di agronomi, architetti e designer under 32.
E proseguiamo con il pensiero agli orti-giardini come quello di via Tonale, e a tutti gli esempi di partecipazione legati al Bene comune, il progetto che stimola l’adozione di aree verdi da parte di cittadini che hanno voglia di mettere in pratica il loro senso civico.
Nella rubrica di questa settimana cominceremo ad approfondire le peculiarità del parco Nord:
ll parco Nord è stato realizzato inizialmente sulle aree dismesse, subito dopo la guerra, della Breda Aeronautica.
La sua ideazione risale alla fine degli anni sessanta e nel 1970 è classificato da un decreto prefettizio come "parco di interesse pubblico", ma è solo nel 1975 che viene riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. I primi interventi di riforestazione furono avviati a partire dal 1983 e furono realizzati grazie all'attività dell'Azienda Regionale delle Foreste della Regione Lombardia, sotto la guida di Paolo Lassini. La sua gestione è affidata a un Consorzio composto dai sei comuni intorno al parco e dalla Provincia di Milano. Il parco sorge in un contesto tra i più densamente urbanizzati d'Europa, caratterizzato dalla presenza di storiche fabbriche (oggi quasi del tutto scomparse a seguito della de-industrializzazione) e grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza alcun disegno urbanistico. Grazie all'istituzione del parco, i residui appezzamenti agricoli riusciti a scappare dalla cementificazione e condannati a scomparire in breve tempo, sono stati in parte bonificati, rinverditi ed attrezzati per l'uso pubblico; in parte sono rimasti intatti, a testimonianza delle profonde modificazioni subite dal territorio. Tra il 1993 e il 1998 oltre all'espansione delle aree interessate agli interventi, bisognava considerare anche la manutenzione continua delle aree già sistemate: gli sfalci delle radure, i primi sfoltimenti forestali, l'impianto di arbusti nuovi nel sottobosco.
ll Parco Nord Milano attualmente può contare su oltre 350 ettari di verde, organizzati in zone boschive, radure, filari, macchie arbustive, siepi e piccoli specchi d'acqua. Il parco continua a espandersi e a crescere, sia in superficie sia nel patrimonio arboreo. La gestione e manutenzione del verde e la vivaistica pongono problemi di scala nuovi cui sono state date soluzioni tecnologicamente avanzate, come i rilievi satellitari.
Fauna
È possibile, camminando lungo i sentieri lontani dalla strada oppure da passaggi, imbattersi in alcuni degli animali che vivono nel parco. Tra questi, il coniglio, le tartarughe, le anatre (presente il germano reale), i gufi, le civette e le volpi, i picchi, le gallinelle d'acqua, i pettirossi, le cinciallegre, le libellule.
Strutture e laboratori
All'interno del parco sono presenti vari laboratori per bambini e ragazzi in modo da avvicinarli maggiormente alla natura e di averne più rispetto. Numerose sono naturalmente le aree attrezzate per i gioco dei bambini e le attività degli adulti: campi da bocce, da calcio, da basket e pallavolo. Facendone richiesta alla direzione, e pazientando per le lunghe liste d'attesa, è possibile avere un piccolo pezzo di terra da coltivare. I cani sono ammessi ovunque al guinzaglio, con l'evidente obbligo di raccoglierne gli escrementi, ma esistono ampi spazi di bosco e di prato dove possono essere liberati. Sul confine tra Milano e Bresso c'è anche un campo di calcio gestito da una squadra sportiva locale: la Niguarda calcio.Da due anni è stato istituito un corso per l'addestramento cani dove si può partecipare tutti i week-end gratutitamente.
Fonte: Wikipedia